Google è un’azienda enorme impegnata in numerosi settori e, pertanto, quello della privacy è un aspetto che non sottovaluta, così come ribadito dal suo CEO, Sundar Pichai, in occasione di una recente intervista.

Pichai non ha nascosto di essere costantemente preoccupato per la salvaguardia dei dati e della privacy degli utenti dei vari servizi offerti da Google: lavorando con un’immensa mole di dati (sia relativi ai profili di ciascun utente che inerenti al settore delle pubblicità), il colosso di Mountain View è una vera “miniera” per i malintenzionati.

Google ricorda che i dati appartengono agli utenti mentre il produttore statunitense è soltanto un amministratore di tali contenuti e che prende sul serio tale ruolo, tanto da sviluppare sempre nuove soluzioni per aumentare il livello di sicurezza, incluse quelle basate sull’Intelligenza Artificiale.

Nell’intervista Pichai si è soffermato anche sulla recente acquisizione di HTC, mettendo in evidenza le grandi differenze rispetto al precedente accordo con Motorola.

Secondo Pichai, infatti, l’acquisizione di Motorola è stata fatta “nell’ambito di progetti in cui stavamo lavorando insieme” e la proprietà intellettuale dell’accordo ha contribuito a portare all’attuale divisione hardware di Google. L’acquisizione di HTC è maturata in una situazione completamente diversa ma, secondo il CEO di Google, non è ancora arrivato il momento di scendere nei dettagli.