L’Antitrust UE va all’attacco di Google: la Commissione europea ha infatti formalizzato le accuse contro il colosso di Mountain View per abuso di posizione dominante per le restrizioni imposte a produttori di dispositivi Android e a operatori di rete mobile.

La Commissione sostiene che Google obblighi i produttori di dispositivi mobile che vogliano ottenere le sue licenze a preinstallare Google Chrome e Google Search e a impostare quest’ultimo come motore di ricerca predefinito, oltre a non utilizzare sistemi operativi alternativi basati su Android (i cosiddetti “fork” di Android). Il Commissario UE per la Concorrenza Margrethe Vestager non usa certo mezzi termini per descrivere la situazione:

Un settore internet mobile competitivo è sempre più importante per i consumatori e le imprese in Europa. Sulla base delle indagini fatte finora, si ritiene che il comportamento di Google privi i consumatori di una scelta più ampia di applicazioni e di servizi mobile e che freni l’innovazione provenienti da altri attori, in violazione delle normativa europea sulla concorrenza.

Antitrust UE contro Google

Le (presunte) condizioni imposte da Google sintetizzate in questa infografica

La Commissione ha pertanto inviato a Google lo Statement of objections: il colosso di Montain View ha adesso la possibilità di difendersi dalle accuse mosse, ma se non si dovesse giungere ad un’intesa tra le istituzioni europee e l’azienda, potrebbe rischiare – come anticipato – una sanzione fino al 10% del fatturato annuale. La replica di Google, per bocca di Kent Walker, Senior Vice President & General Counsel, non si è fatta attendere:

I nostri accordi con i partner hanno contribuito a sviluppare un ecosistema rilevante – e, ancor più importante, sostenibile – basato su un software open source e sull’innovazione aperta. Saremo felici di lavorare con la Commissione Europea per dimostrare che il modo in cui abbiamo concepito il modello Android è un bene per la concorrenza ed è un bene per i consumatori.

La posizione di Google resta critica perchè smartphone e i tablet rappresentano oltre metà del traffico internet mondiale e circa l’80% di device smart in Europa e nel mondo utilizza Android. È evidente – o forse no – che l’azienda occupi una posizione dominante.

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