Insieme alle novità più evidenti di Android O, che vi abbiamo già mostrato nell’anteprima, sono emerse quest’oggi alcune migliorie alla sicurezza e alla privacy molto importanti che vanno generalmente a limitare le informazioni sul dispositivo date alle app.

Durante lo scan delle reti WiFi, ad esempio, lo smartphone genererà un MAC address casuale (che però necessita di un aggiornamento del chip WiFi), un numero casuale di sequenza per il primo pacchetto inviato alla sorgente e cercherà di eliminare tutte le informazioni non necessarie durante la richiesta di connessione, sia per proteggere il dispositivo che per snellire il collegamento.

Per quanto riguarda la protezione dalle app di terze parti, invece, Google ha cercato di limitare l’accesso ai codici identificativi permanenti dello smartphone, come quello del dispositivo stesso, del Bluetooth e della fotocamera.

L’Android ID che viene utilizzato dalle app per distinguere ogni utente sarà sempre diverso per ogni software ma costante nel caso di eliminazione e reinstallazione: coloro che necessiteranno di ID variabili, tuttavia, potranno utizzare l’Advertising ID.

L’ultima miglioria, davvero importante, riguarda la lista degli account registrati nel dispositivo: in Android O, le app dovranno prima richiedere il permesso di accesso per conoscere quanti/quali account sono collegati (Google, Twitter ecc…).