Google non sembra intenzionata a rallentare l’evoluzione di Gemini, e l’ultima novità in fase di test punta proprio a rendere più immediata e meno macchinosa una delle funzioni più interessanti dell’assistente IA: la possibilità di rispondere a domande su ciò che stiamo visualizzando sul display del nostro smartphone Android.
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La funzione Chiedi informazioni sulla schermata di Gemini potrebbe presto migliorare
Chi ha già provato la funzione Chiedi informazioni sulla schermata sa bene che, al momento, servono almeno un paio di passaggi: aprire l’overlay di Gemini (tramite hotword o scorciatoia) e toccare manualmente il pulsante dedicato, prima di poter formulare la propria domanda; un meccanismo efficace ma un po’ macchinoso, che spesso interrompe il flusso naturale della conversazione con l’assistente.
Ebbene, secondo quanto scoperto nella versione 16.37.46.sa.arm64 dell’app Google, l’azienda di Mountain View sta sperimentando un approccio decisamente più fluido; nelle impostazioni di Gemini comparirebbe infatti una voce chiamata Contesto schermo, pensata per permettere al sistema di dedurre automaticamente quando l’utente sta parlando di ciò che vede sul display, senza la necessità di un comando esplicito.
Ovviamente, come sempre quando si parla di funzioni che richiedono l’accesso ai contenuti personali, Google non intende muoversi senza la conferma dell’utente; l’opzione Contesto schermo si affiancherebbe infatti alle impostazioni già esistenti per l’accesso agli screenshot, richiedendo un’autorizzazione chiara e specifica prima di poter essere attivata.
Una volta abilitata, il comportamento sarebbe piuttosto trasparente, quando Gemini rileva che la domanda riguarda ciò che è in primo piano, mostrerebbe un breve messaggio (Recupero contenuto app…) seguito da un avviso in basso che spiega esattamente cosa sta accadendo, così da poter disattivare rapidamente la funzione in caso di ripensamenti.



Le schermate scovate, con tanto di gemini scritto in minuscolo a confermare l’interfaccia provvisoria, indicano che si tratta di un work in progress e non di una funzione pronta al debutto; non è dunque chiaro se e quando Google deciderà di renderla disponibile al grande pubblico, né se arriverà contestualmente a un aggiornamento dell’app Google o come parte di una futura versione di Android.
Se l’implementazione dovesse rivelarsi affidabile, l’esperienza d’uso ne uscirebbe nettamente semplificata, niente più tocchi superflui, niente più passaggi aggiuntivi, ma una conversazione più naturale con l’IA, capace di capire da sola il contesto. Un piccolo grande passo che potrebbe avvicinare Gemini a quella visione di assistente onnipresente e proattivo che Google insegue da anni.
Non ci resta quindi che attendere, mentre Gemini si prepara a diventare sempre più intuitivo, anticipando le nostre richieste prima ancora che vengano formulate.
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