Razer non è di certo un brand noto per accessori mobili, quanto piuttosto per le periferiche da gioco che nel tempo hanno conquistato il cuore di moltissimi gamer. Ma nonostante non sia propriamente il campo principe dell’azienda californiana, questo prodotto è ancor oggi un dispositivo particolare e con pochi concorrenti simili.

Stiamo parlando di Razer Nabu, la smartband con display che oltre a essere un fitness tracker permette di interagire con lo smartphone portando le notifiche direttamente al vostro polso. Scopriamola insieme!

Video recensione di Razer Nabu

Contenuto della Confezione

Il pacchetto di vendita è molto elegante e appena si apre il cofanetto troviamo Razer Nabu in primo piano, a mo’ di gioiello. In un cassettino estraibile sulla parte inferiore sono invece presenti dei librettini illustrativi, un adesivo del logo Razer, il cavetto proprietario per la ricarica tramite USB e una fibbia per la chiusura della smartband di dimensioni alternativa a quella già montata sulla smartband.

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Hardware & Ergonomia

Razer Nabu è acquistabile in due diverse taglie, Small/Medium o Large/Medium, di cui la seconda che ho provato risulta veramente troppo grande anche per una persona con un polso di dimensione normale. Prima di acquistare conviene dunque dare un occhio al documento ufficiale per le dimensioni, consultabile sul sito di Razer.

La smartband è ricoperta di plastica gommosa rifinita con rigature orizzontali nella parte esterna, mentre all’interno ci sono degli inserti in policarbonato liscio verde che non danno fastidio a contatto con il polso e creano un contrasto di colore sportivo e accattivante. Non c’è poi il rischio di perdere il bracciale perché la chiusura funziona tramite dei magneti.

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L’ergonomia non è comunque un punto forte di Razer Nabu, che rimane spesso e ingombrante. C’è da dire però che dopo qualche settimana di utilizzo la forma del bracciale si è deformata per adattarsi meglio al mio polso, lascio a voi decidere se sia un aspetto positivo o negativo.

La costruzione comunque presenta delle pecche: il pulsante per interagire col display si è un po’ scolorito sui bordi, la fibbia per la chiusura si è ossidata con conseguente comparsa di macchie marroncine e il punto di incastro per il cavo di ricarica si è dapprima scheggiato e poi parzialmente rotto.

Display & Batteria

Sulla parte inferiore di Razer Nabu è presente un display OLED da 128 x 16 pixel, che consiste in dei semplici LED bianchi. La luminosità del display è ottima già se impostata a media, e non si hanno mai problemi di visibilità nemmeno sotto luce diretta. Il display si può attivare o tramite il pulsante dedicato che si trova appena sopra o girando il polso verso il viso, grazie all’accelerometro a 3 assi integrato.

Ma si sa, il display influisce e non poco sull’autonomia. Seconda i dati ufficiali la batteria interna ai polimeri di litio dovrebbe garantire 6 giornate di utilizzo su singola ricarica, ma nella pratica io ne ho misurati circa 4, ma a volte un po’ meno. Autonomia dunque parecchio inferiore ai rivali senza display. Per la ricarica è presente un cavo con connettore proprietario da un lato e USB dall’altro, con un tempo di ricarica completa di circa un’ora e mezza.

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Software

Per utilizzare Razer Nabu è necessario uno smartphone con sistema operativo Android 4.3 o superiore. Il collegamento avviene tramite Bluetooth 4.0. L’applicazione tramite cui interagire con la smartband si chiama, ovviamente, Nabu e al primo avvio viene richiesto di creare o connettere un account Razer Insider.

La schermata principale dell’applicazione contiene una panoramica dei dati fitness associati al Razer Nabu associato, con la possibilità di scorrere tra le varie giornate con swipe laterali o approfondire una determinata voce (passi, distanza, calorie, tempo di attività e sonno) tappando sul contatore corrispondente. Dal menu laterale invece si possono modificare gli obiettivi personali o controllare la lista dei dispositivi collegati.

Nelle impostazioni si possono invece controllare le impostazioni smart. Nel menu dedicato alle notifiche possiamo scegliere quali app debbano mandare la notifica su smartband, il livello della vibrazione e la velocità di scorrimento del testo, oltre al modo per segnare una notifica come letta. Andando invece nel menu del display si può scegliere il livello di luminosità, il time-out di illuminazione e se attivare o meno la gesture di risveglio quando ruotiamo il polso. C’è da dire però al massimo mostra 5 notifiche e se eliminiamo la notifica su smartphone prima di guardare la smartband, questa non verrà cancellata da Razer Nabu ma dovremo comunque rileggerla.

In Atttività si può invece personalizzare l’ordine e il numero di schermate su Razer Nabu, con anche un cronometro (Ferma Orologio secondo l’azienda) e il controllo sul lettore musicale. Si possono poi impostare delle sveglie tramite vibrazione, che però non permettono di impostare una sola ripetizione. Tramite le impostazioni social si può connettere l’app ai social network o a Google Fit, per scambiare dati con altri utenti Nabu tramite stretta di mano… funzione un po’ inutile.

Conclusioni

Razer Nabu è un prodotto interessante ma non perfetto. E purtroppo i difetti sono poco trascurabili se relazionati al prezzo. Parliamo infatti di un costo di 119,99€  sullo store ufficiale di Razer.

Quindi vale la pena il display? Sì e no. Sicuramente risulta comodo nell’uso di tutti i giorni, ma l’implementazione non perfetta a lato software, l’autonomia limitata e il prezzo elevato non lo rendono alla portata di tutti. Se ciò che cercate è solo un fitness tracker potreste piuttosto dare un occhio a Razer Nabu X.

Pagella

7
Ergonomia
8
Materiali
8
Hardware
8
Software
7
Batteria
7.5
Esperienza Utente
6
Qualità/prezzo
7.2