Samsung  non è nuova a trovate originali: molti infatti, ricordano che ha brevettato, negli ultimi mesi, display pieghevoli, smartphone ad ologrammi e controllati con lo sguardo. L’ultima novità, però, riguarda un nuovo e inedito sensore biometrico, che promette di sbloccare i dispositivi tramite una scansione della mappa delle vene.

Da un brevetto depositato da Samsung, infatti, si evince che potrebbe essere in fase di studio uno smartwatch che, tramite una luce posizionata adeguatamente, sarebbe in grado di riconoscere il proprio proprietario grazie al tracciato delle sue vene sul dorso della mano (probabile la presenza anche di un sensore di battito cardiaco).

Questa nuova tecnologia potrebbe essere davvero utile se applicata come chiave per aprire serrature di vario tipo: dalla stanza d’albergo all’automobile, dagli armadietti in palestra ai pagamenti bancari, fino alle porte dei garage.

La domanda che sorge spontanea, a questo punto, è la seguente: perché non sfruttare un classico sensore di impronte digitali per eseguire tutte le operazioni sopra citate? E’ chiaro che sarebbe molto più conveniente perché non ci sarebbe da sviluppare la tecnologia da zero, ma il suo utilizzo risulterebbe probabilmente più scomodo: provate voi ad aprire un’auto usando due mani (una che ha lo smartwatch al polso e l’altra che posa il dito sul sensore) o una sola.

Chiaramente Samsung non ha ancora specificato se il brevetto in questione vedrà effettivamente la luce poiché, come sappiamo fin troppo bene, molte di queste invenzioni vengono registrate e poi lasciate nel dimenticatoio.

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