Sono passate alcune settimane dalla presentazione di Xiaomi Mi 6, il nuovo top di gamma del produttore cinese e nonostante siano state effettuate alcune vendite lampo sul sito è ancora particolarmente difficile riuscire ad acquistarlo, pur non raggiungendo i livelli di Xiaomi Mi Mix e Xiaomi Mi Note 2.

Qualcuno ha ipotizzato che Xiaomi stia volutamente tenendo basse le scorte di magazzino ma secondo le informazioni provenienti da una fonte interna alla compagnia cinese la situazione è molto diversa. Le capacità produttive di Xiaomi potrebbero tranquillamente far fronte all’elevata richiesta da parte degli utenti e il problema sarebbe legato alla filiera dei fornitori.

Il componente che più contribuisce al rallentamento della produzione di Xiaomi Mi 6 è il corpo dello smartphone realizzato in vetro-ceramica, costoso e difficile da produrre. Per quanto riguarda le versioni normali invece la scarsa reperibilità del SoC Snapdragon 835, in seguito alla grande richiesta da parte di Samsung, porta a una carenza di scorte e al conseguente rallentamento della produzione. Il complesso processo produttivo a 10 nanometri non ha inoltre facilitato le cose, mantenendo la produzione su livelli inferiori rispetto alle richieste iniziali.

Gli analisti hanno comunque calcolato che il costo dei componenti è inferiore al prezzo di vendita di Mi 6 quindi Xiaomi non sta lavorando in perdita anche se, come accade molto spesso, i margini di profitto sono davvero ridotti ai minimi termini.

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