Xiaomi è già stata oggetto di discussioni per il presunto furto di dati dai terminali dei propri clienti. I dati sarebbero finiti nei server cinesi della società che non ha mai chiarito completamente la situazione, limitandosi sostanzialmente a negare le accuse.

Bluebox, società californiana di sicurezza, avrebbe riscontrato la presenza in Xiaomi Mi4 LTE non una bensì svariate applicazioni malevoli. Secondo Bluebox i Mi4 importati dalla Cina contengono applicazioni come YtService, un adware che mostra annunci pubblicitari sullo schermo, PhoneGuard Service e AppStats che sono dei trojan, in quanto permetterebbero al terminale di essere attaccato da altri malware.

Se tutto questo non bastasse, Xiaomi Mi4 sarebbe affetto da svariate vulnerabilità di Android, principalmente a causa della versione personalizzata di Android che non è certificata da Google. Il problema più grave è che Xiaomi Mi4 dispone dei permessi di root in modo nativo, quindi il malware può infettare in maniera molto semplice il terminale.

Xiaomi non ha ancora rilasciato alcun commento in merito ma ci aspettiamo a breve una risposta che non mancheremo di riportarvi.

Aggiornamento: Hugo Barra risponde alle accuse

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