Una delle categorie più fastidiose di malware che possono colpire un dispositivo Android è sicuramente quella dei ransomware. Si tratta di una serie di malware che bloccano l’acceso allo smartphone crittografando i dati e chiedendo un riscatto il cambio, molto spesso da pagare in bitcoin.

Si tratta di una forma di malware relativamente recente ma molto utilizzata dai cyber criminali in quanto risulta essere molto redditizia, soprattutto se indirizzata verso i dispositivi Android. Secondo i ricercatori di ESET nel 2016 il numero di attacchi di ransomware verso la piattaforma Android è cresciuto del 50%, con un picco di infezioni nella prima metà dell’anno.

Solitamente il ransomware spaventa gli ignari utenti mascherandosi da avviso della polizia postale, soprattutto accusando la vittima di aver visitato siti pedopornografici e chiedendo il pagamento di una multa per chiudere la questione.

Fortunatamente l’Italia sembra essere stata trascurata dalla cyber criminalità, soprattutto in questo inizio 2017 mentre la vittima prescelta sembrano essere gli USA, dove si concentra il 72% degli attacchi ransomware. Non ci sono consigli particolari per proteggersi da questo genere di attacchi, se non evitare di scaricare applicazioni da siti non affidabili ed effettuare con regolarità il backup dei vostri dati personali nella malaugurata ipotesi che doveste finire vittima di un attacco.

Vi è mai capitato di avere lo smartphone bloccato da un malware che vi ha chiesto un riscatto? Come vi siete comportati? Il box dei commenti è a vostra disposizione.