Recensione CUBOT P60 – Avete un budget inferiore ai 150 euro e state cercando un nuovo smartphone? Nell’ultimo paio di settimane ho provato CUBOT P60, un dispositivo di fascia medio-bassa che può rappresentare un’alternativa molto valida ai prodotti dei brand più blasonati.

Un dispositivo semplice, senza troppi fronzoli, che si rivolge a quella categoria di persone che non hanno particolari esigenze e vogliono un prodotto valido senza spendere cifre esagerate. Oggi dunque vi racconto come si è comportato CUBOT P60 nei miei test e perché rappresenta una scelta valida, ovviamente al prezzo giusto.

Completo e funzionale

Pur avendo un prezzo di vendita particolarmente aggressivo, la scheda tecnica di CUBOT P60 parla di un dispositivo sostanzialmente completo, senza grossi punti deboli. Il più grande, a mio avviso, è la risoluzione dello schermo: “solo” HD+ (720 x 1600 pixel) con notch a goccia, una tecnologia ormai obsoleta anche in questa fascia di prezzo.

Devo dire che dopo un po’ ci si fa l’abitudine, anche se è un “difetto” che nota solo chi viene da un dispositivo con soluzione punch hole. Per quanto riguarda la risoluzione , nonostante una diagonale da 6.52 pollici, l’effetto è comunque più che accettabile ed è comunque difficile vedere i pixel, anche ingrandendo parecchio le immagini.

Mi ha piacevolmente sorpreso la velocità generale del sistema, nonostante il chipset scelto, un MediaTek Helio P35, non sia certo un fulmine di guerra. I 6 GB di RAM, insieme ai 128 GB di memoria interna, si dimostrano più che adeguati a garantire prestazioni sempre all’altezza. Ovviamente non siamo ai livelli degli smartphone più costosi, e qualche rallentamento, così come qualche sporadico lag, va comunque messo in conto, anche se non si tratta mai di qualcosa che possa rendere fastidiosa l’esperienza d’uso.

Molto valido il lettore di impronte digitali, collocato sul lato destro dello smartphone in corrispondenza del tasto di accensione sblocco: non è velocissimo ma è comunque molto preciso e una volta memorizzate le impronte vengono riconosciute senza particolari problemi. Decisamente semplice il comparto fotografico che può contare su un sensore frontale da 8 megapixel, per selfie discreti, da utilizzare prevalentemente sui social, e su un sensore posteriore da 20 megapixel, che se la cava abbastanza bene in tutte le situazioni, salvo quelle in cui c’è poca luce.

Mancando un intervento software le foto notturne sono di bassa qualità, sgranate e con i dettagli che tendono a impastarsi, ma se la luce è sufficiente allora i risultati sono quasi sempre gradevoli, con una resa cromatica più che accettabile. Anche in questo caso comunque si tratta di una soluzione adatta principalmente per i social, senza grosse pretese di fedeltà. Si nota qualche problema di contrasto con luce troppo forte e difficoltà a mostrare tutti i dettagli.

Dove CUBOT P60 eccelle è nell’autonomia, grazie a una batteria da 5.000 mAh che permette di utilizzare lo smartwatch senza particolari accorgimenti anche per due giorni, senza dover ricorrere alla ricarica. Da sottolineare la presenza di un connettore USB-C, in linea con gli standard più recenti, anche se la ricarica si ferma a soli 10 watt, portando a tempi di ricarica piuttosto lunghi. Personalmente ho sempre ricaricato lo smartphone di notte, quindi la lentezza non rappresenta un problema, ma si tratta di un fattore da tenere in considerazione per chi fa un uso pesante del dispositivo e vuole avere la possibilità di ricaricarlo, ad esempio, durante la pausa pranzo.

Di buon livello la connettività (manca ovviamente il supporto al 5G) con il supporto al WiFi dual band (per collegarsi anche alle reti a 5 GHz), Bluetooth 5.0 e 4 sistemi di localizzazione: GPS, GLONASS, Beidou, Galileo. Peccato solo per l’assenza dell’NFC, che avrebbe permesso di effettuare pagamenti in mobilità attraverso sistemi come Google Pay. È una funzione che mi è mancata in quanto trovo molto comodo poter pagare nei negozi senza dover usare il portafogli.

Un software privo di fronzoli

Niente da dire invece per quanto riguarda il software: CUBOT ha scelto Android 12, senza particolari personalizzazioni e senza inserire alcun bloatware che finirebbe solo per peggiorare le prestazioni del sistema. L’app della fotocamera è particolarmente scarna rispetto alla concorrenza ma permette comunque di intervenire sui parametri principali.

Resta, come spesso in questi casi, qualche dubbio sul supporto da parte del produttore, soprattutto per quanto riguarda gli aggiornamenti di sicurezza. le patch sono ferme al mese di agosto e non si vedono update all’orizzonte. Gli aggiornamenti di Google Play, per lo meno, sono arrivati al mese di ottobre.

È possibile attivare la navigazione tramite gesture, quelle classiche di Google, utilizzare Benessere Digitale e gestire la sicurezza, anche con lo sblocco con il volto oltre che con l’impronta digitale, anche se si tratta di un metodo poco sicuro. Nel complesso comunque l’esperienza d’uso è sempre godibile, senza particolari compromessi, anche con applicazioni scaricate dal Play Store che non hanno dato alcun problema.

In conclusione

CUBOT P60 si è dimostrato quindi uno smartphone valido sotto ogni punto di vista, che risponde in maniera più che adeguata e si dimostra valido in ogni campo di utilizzo. Al netto delle limitazioni dovute alle scelte effettuate per contenere il prezzo, si tratta di uno smartphone ideale per ogni tipo di utilizzo, soprattutto in ambito social.

Attualmente CUBOT P60 è in offerta su Amazon a 135,99 euro con la possibilità di applicare un ulteriore sconto del 10%, oppure su AliExpress a poco meno di 120 euro, utilizzando il coupon presente nella pagina.