Recensione OPPO Reno 4 Pro 5G – Con il via ufficiale alle vendite di OPPO Reno 4, Reno 4 Pro, Reno 4 Z eccoci puntuali con la nostra disanima del modello top del duo sia per specifiche che per prezzo: OPPO Reno 4 Pro 5G, disponibile in Italia nell’unico taglio 12/256 GB al prezzo di listino di 799€.

È uno smartphone che vuole convincere e talvolta stupire ma l’approccio usato dall’azienda cinese nel nostro mercato non è tra i più efficaci: il prodotto non è a prezzo stracciato ed è quindi più complicato per OPPO farsi notare, tenendo conto del suo sbarco ufficiale in Italia avvenuto solamente 2 anni fa.
Insomma un costo più salato rispetto a quanto accadde con Reno 2 e Reno 3 (quest’ultimo mai arrivato nel nostro Paese), sebbene nemmeno loro non si presentarono come i best buy di turno.
Non resta che attendere una pesante svalutazione, fenomeno che non tarderà a palesarsi.

Detto questo vi invitiamo a proseguire nella lettura e consigliamo la visione della recensione video!

Video recensione OPPO Reno 4 Pro 5G

Unboxing

In confezione troviamo:

  • Cover trasparente morbida;
  • Spilletta vano dual nano SIM;
  • Cavo USB A – Type-C;
  • Cuffiette OPPO cablate;
  • Caricatore da 10 V 6.5 A;
  • Manualistica varia.

Design e materiali

Croce e delizia non solo per Reno 4 Pro, ma pure per altri device come Samsung Galaxy Note 20: il retro in vetro. È satinato e non trattiene alcuna ditata, il ché è magnifico. Ha un buon touch and feel, il peso di 172 grammi è contenuto e lo spessore è da 7,6 mm.

Anche il frame è in metallo lucido. Il vetro anteriore è un Gorilla Glass e facciamo una grande lode a design e colorazione: la linea è attuale, piacevole e la nostra Galactic Blue è stupenda, con una sfumatura più scura al centro. L’impatto è ottimo, OPPO ci sa fare decisamente bene sotto quest’aspetto. Disponibile anche la Space Black.

Curiose poi le fotocamere sporgenti sul retro: l’effetto è intrigante ma sono senza dubbio ispirate ad iPhone 11. Assente certificazione IP o particolari protezioni contro infiltrazioni di polvere e liquidi.

Display e audio

Il pannello è curvo 3D ai lati e con tanto di dotch di tipo AMOLED da 6,5″ FHD+ con supporto 90 Hz e  HDR10+. Eccellenti la luminosità e la definizione ma lo stesso non diremmo per la taratura colore default: quasi mai ci siamo ritrovati tra le mani device OPPO con display calibrati veramente come si deve e qui nessuna eccezione; un qualcosa tuttavia di risolvibile dalle impostazioni, noi abbiamo ingiallito maggiormente lo schermo.

Ci ha un po’ deluso il fingerprint in-display, spesso sblocchiamo OPPO Reno 4 Pro con il volto 2D anziché con il polpastrello per via di imprecisione e lentezza, in alcuni momenti, del sensore impronte.

L’audio è stereo con driver pressoché simmetrici e supporto Dolby Atmos. Suono pieno e potente, equilibrato, godibile e molto spaziale, con basse frequenze presenti.

Hardware e software

Ottima la frequenza di 180 Hz di campionamento tattile del display, così la risposta al touch è decisamente più pronta del consuete nei gameplay, meno bene il processore: Snapdragon 765G. Il chipset di per sé è ottimo ma qui non trova molta relazione con il prezzo di vendita: uno Snap 865 sarebbe stato quasi un must ma tale scelta non ci stupisce: la serie Reno 4 non si piazza nella fascia premium come invece fa un OPPO Find X2 Pro della serie Find X.

Se cercate una soluzione con Snap 865 a 699 Euro (100€ in meno di Reno 4 Pro) date un occhio a OnePlus 8T, che ha pure un refresh schermo di 120 Hz.

In tutti i casi riesce a far girare benissimo sia ColorOS 7.2 su Android 10 con patch di settembre 2020 che i 90 Hz di refresh. Inoltre la vapor chamber garantisce un buon controllo della temperatura interna anche nei gameplay: raramente si avverte calore nella back cover.

Utilizzando la ColorOS ci si accorge come l’esperienza d’uso sia ottima in tutto, non esita mai ed è sempre fluida. Ci piacciono sempre poi le varie personalizzazioni attuabili come la “barra laterale intelligente” in stile Samsung Galaxy per richiamare app e azioni in rapidità, “illuminazione bordi” alla ricezione di notifiche, la modifica di icone e temi.

Fotocamera

Il vero fiore all’occhiello di Reno 4 Pro è la fotocamera, su cui non abbiamo nulla da ridire. Anzi, solo lodi al software che riesce a tirar fuori il meglio da tutti i sensori ed è in grado di mettere a disposizione dell’utente variegate funzionalità di scatto. La configurazione è la seguente:

  • Standard, 48 MP f/1.7, OIS;
  • Ultrawide, 12 MP f/2.2 120°, EIS;
  • Tele 2x ottico, 13 MP f/2.4, EIS;
  • Selfie, 32 MP f/2.4.

Gli scatti in luce sono estremamente buoni per l’impatto e mantengono una gran bella dose di nitidezza anche al buio, condizione non favorevole a cui si può ovviare sfruttando la modalità notte per tutti i sensori, selfie compreso, così da far risaltare maggiormente colori e zone scure.
La cosa interessante è che anche ai video si può applicare una modalità notte apposita, con dei risultati simili alle foto e molto convincenti soprattutto per i colori vivaci con poca luce.

Abbiamo poi “giocato” con la modalità “Film” che aiuta a ottenere clip cinematografiche per resa e aspect ratio, oltre alle varie Ultra Steady Video Mode che funziona a 2 step: il primo applica un’accentuata stabilizzazione elettronica (EIS) al sensore standard (disponibile anche nei video selfie); il secondo sfrutta la camera grandangolare aggiungendo un fattore di crop importante così da agevolare l’EIS.
Invece il LIVE HDR nei video sfrutta esclusivamente la camera standard e aiuta a bilanciare zone d’ombra e di luce nel tentativo di recuperare informazioni colore e dettaglio foto.

Apprezzatissimo lo switch tra sensori in registrazione video, sebbene il passaggio non sia sempre esente da esitazioni o regolazioni d’esposizione improvvise.
Nota non di poco conto poi è la messa a fuoco LPDAF (Laser Phase Detection Auto Focus) a disposizione di tutti e 3 i sensori posteriori che permette loro di sfruttare un autofocus fulmineo e veramente preciso.

Tante modalità e tanti nomi differenti ma la sostanza è che OPPO Reno 4 Pro permette di sbizzarrirsi in scatti e clip, senza farsi mancare modalità Pro e gli scatti macro con il sensore standard.

Batteria

Dopo la fotocamera un altro aspetto su cui punta OPPO è la batteria. In realtà non gridiamo esattamente al miracolo lato autonomia: circa 5 ore di display attivo con uso medio, intenso a tratti con refresh rate automatico e always-on attivi. Può però contare su una velocità in ricarica SuperVOOC 2.0 da 65 W super rapida, la stessa rapidità vista pochi giorni fa nella recensione di Realme 7 Pro.

Bastano 36/38 minuti per una full charge della batteria da 4000 mAh composta da due differenti celle. Assente invece la ricarica wireless, mentre rimane la modalità Super Risparmio Energetico mantenendo le funzioni chiave in esecuzione ed eliminando quelle superflue o in eccesso.

Connettività

Il 5G ha supporto sia SA che NSA, munito di tutto il necessario per garantire una connessione stabile e affidabile. Niente scheda microSD d’espansione.

Presenti poi i classici chip WiFi 802.11 a/b/g/n/ac, Bluetooth 5.1, A-GPS, Type-C 3.1 con uscita video e NFC con supporto Google Pay,

In conclusione

OPPO Reno 4 Pro 5G è uno smartphone completo, soddisfacente, con un software che spinge su tutti i fronti. Usarlo come nostro primo telefono ci è piaciuto non poco ma 799€ non li spenderemmo per un tale hardware sotto la scocca nonostante l’usabilità sia ottima e l’esperienza d’uso veramente convincente.

La soluzione più ragionevole è attendere una svalutazione o qualche offerta online. Se non volete attendere date uno sguardo a OnePlus 8T e non vi consigliamo di effettuare l’upgrade da OPPO Reno 2.

Altre offerte

Pagella

9
Design
8
Funzionalità
7
Prestazioni
8
Fotocamera
8.5
Batteria
7.5