Gli smartphone della serie Pixel di Google hanno sempre avuto un loro fascino, sarà per lo stile minimal che li contraddistingue, sarà perché vengono pensati e partoriti dalla stessa mente di Android, fatto sta che anche questo Google Pixel 5 ha un suo perché, pur con tutti i punti di domanda che si porta dietro.

Google, da sempre, non ha mai puntato troppo sull’hardware ma mai come quest’anno questo ambito dello smartphone è stato così trascurato, almeno apparentemente. Non si può infatti dire che si tratti di un top di gamma, vuoi per il processore, Snapdragon 765G, vuoi per il sensore di impronte sul retro in vecchio stile, vuoi per l’abbandono di tecnologie fino all’anno scorso considerate di primaria importanza, come il motion sense. Insomma, questo Google Pixel 5 rischia di essere un semplice medio gamma, ma semplice non vuol dire per forza banale.

Video recensione di Google Pixel 5

Design & Ergonomia

Google Pixel 5 sorprende in primis per le sue dimensioni: in un mercato che spinge da tempo in una sola direzione, verso prodotti sempre più lunghi e larghi, l’azienda californiana decide che il suo nuovo smartphone di punta deve essere compatto, e così è. Misura 144,7 x 70,4 x 8,1 mm rientrando di diritto fra i telefoni più compatti in circolazione e pesa solamente 151 grammi, davvero un peso piuma.

Tutto questo ha dell’incredibile se si guarda il design: ottimizzato, lineare e semplicemente simmetrico. I bordi sono tutti della stessa dimensione, e già questa è una conquista non da poco; niente notch invadente e un singolo foro in alto a sinistra che dopo qualche giorno di utilizzo sparisce dai radar dei nostri occhi, tutto questo con un display OLED, di qualità, senza difetti di fabbrica o segni di cedimento anche dopo oltre una settimana d’uso, non per niente scontato visto tutto ciò che è successo sugli scorsi Pixel.

La cover posteriore poi è in alluminio riciclato al 100%, lo si può notare dalla serigrafia G, ma ha un ulteriore strato in plastica con una texture porosa, molto piacevole al tatto seppur non quanto i precedenti Pixel, che permette di avere la ricarica wireless senza condurre elettricità su tutta la scocca. Gli spigoli sono stondati e in mano è davvero un piacere usarlo e giocarci, le dimensioni fisiche sono il perfetto compromesso tra usabilità ad una sola mano e godibilità in ambito multimediale, grazie a un pannello da 6 pollici con risoluzione FHD+.

La novità principale riguardo il display però non è la qualità, di alto livello con un ottimo angolo di visuale, una buona calibrazione e un’ottima uniformità, bensì il refresh rate che può passare dai canonici 60 ai burrosi 90 Hz che rendono scrolling e navigazione tra le schermate più fluidi e piacevoli.

Seppur la tecnologia di quest’ultimo lo permetterebbe, BigG ha deciso di posizionare il sensore di impronte ancora sul retro, scelta discutibile ma non per questo meno valida. Sul retro ha dei vantaggi come una precisione maggiore e la possibilità di usarlo con degli swipe per interagire all’interno del sistema, come ad esempio per tirare giù la tendina delle notifiche.

A differenza di quanto emerso da alcune segnalazioni online, non abbiamo riscontrato difetti di costruzione (come un sollevamento eccessivo del display rispetto alla scocca) o sul display, riscontrando invece un’ottima qualità costruttiva. Speriamo dunque che siano semplicemente dei casi isolati. Google Pixel 5 infatti non può permettersi sbavature dato che è dotato della certificazione IP68 e quindi protetto da infiltrazioni di acqua e polvere.

Un passo indietro invece è stato fatto sul motorino di vibrazione, più classico e meno di qualità rispetto ai Pixel della generazione passata, più simile a quello di Google Pixel 4a (recensione), molto buono ma non superlativo come Google ci ha abituato. Anche sul fronte multimediale ci sarebbe qualcosa da ridire ma Google sa farsi perdonare. La capsula auricolare è infatti a vibrazione sotto il display ma la qualità in chiamata resta di alto livello e soprattutto viene utilizzata anche in riproduzione altoparlante, ha un volume inferiore rispetto allo speaker inferiore, ma comunque viene garantito un effetto stereo, ben fatto.

Funzionalità

È uno smartphone Google e come tutti i Pixel che si rispettano anche Pixel 5 arriva sul mercato con l’ultimo aggiornamento disponibile, ovvero Android 11 e un supporto praticamente nativo a futuri aggiornamenti, che riceverà quasi in anticipo rispetto a tutti gli altri. È anche l’ambito su cui questo smartphone punta di più per farsi preferire, il connubio tra hardware e software è da primo della classa e sotto questo frangete ricorda molto la politica Apple.

La quantità di funzionalità presenti è calibrata col contagocce: poche, utili ed estremamente funzionali come la registrazione dello schermo all’interno dei collegamenti rapidi nella tendina delle notifiche, la funzionalità di Condivisione nelle vicinanze per trasferire file velocemente, le Regole di attivazioni che permettono di automatizzare alcune cose come l’attivazione del silenzioso quando collegati ad una determinata rete WiFi o geo-localizzati in un preciso luogo, l’always-on display e la sezione dedicata a “Stili e Sfondi” per personalizzare secondo il proprio gusto l’interfaccia grafica tra cui icone, colori principali e font.

Purtroppo permane l’assenza della registrazione delle chiamate, funzionalità che era apparsa in una delle Developer Preview di Android 11 ma poi più apparsa.

Molta cura è data invece alla parte di editing foto dove abbiamo più impostazioni di regolazione anche rispetto ad Instagram con ulteriori funzionalità di miglioramenti automatici in base alla tonalità che vogliamo dargli, neutra, calda o fredda.

Prestazioni

Lo abbiamo già detto all’inizio, Google Pixel 5 non è un top di gamma e se questo stavate cercando, non lo troverete. Chiariamolo fin da subito, il Qualcomm Snapdragon 765G è un ottimo processore che offre performance di poco inferiori rispetto all’865, e nemmeno un software sovra ottimizzato riuscirà a farvelo dimenticare. Al netto di questo però è uno smartphone che non soffre praticamente mai, nemmeno sotto condizioni di stress intenso, proprio perché si tratta di un SoC davvero ben uscito.

Solo per un dettaglio lo noterete effettivamente, ovvero quando per decisione propria passerà dai 90 ai 60 Hz quando la GPU è eccessivamente sotto stress, quindi in alcuni giochi, non ci saranno scatti, ma il framerate inferiore si noterà agli occhi più attenti.

Sul fronte memorie tirata d’orecchie per Google che pur avendo inserito 8 GB di RAM e 128 GB di memoria interna è stata fin troppo conservativa sulle tecnologie, solo LPDDR4X e UFS 2.1 quando il processore stesso avrebbe permesso qualcosa di più.

Molto bene invece dal punto di vista della gestione termica e sul fronte connettività dove si comporta esattamente nella media.

Fotocamera

Un punto di forza degli smartphone Pixel è indubbiamente il comparto fotografico dove riesce a tenere testa alla magior parte degli smartphone senza particolari sforzi hardware.

Lo smartphone è dotato di una fotocamera principale da 12.2 megapixel con apertura f/1.7, la stessa da qualche generazione a questa parte ovvero da praticamente Google Pixel 2 XL, e una seconda fotocamera di tipo ultra-grandangolare da 16 megapixel con apertura f/2.2 e angolo di campo di 106 gradi. Il risultato che riesce a dare è sorprendente, proprio in relazione ai sensori di cui è dotato che, sulla carta, non sono niente di rivoluzionario.

Fra le tecnologie messe in campo a livello software c’è l’HDR+ in tempo reale, controlli per doppia esposizione, modalità Foto notturna con Astrofotografia, modalità Ritratto e Super Res Zoom che, sulla carta, offre zoom di qualità nonostante la mancanza di una fotocamera dedicata, che di fatto la rende vana. Ottima scelta dunque quella di sostituirla con una ultra grandangolare.

La qualità è sempre di altissimo livello ma l’intervento software è così elevato che ogni tanto capita anche qualche foto sbagliata, soprattutto in ambito selfie. Lo skin tone è molto piacevole e anche nei selfie (fotocamera frontale da 8 megapixel con angolo di campo di 86 gradi) che cerca di evidenziare i dettagli invece che sfumare come fanno altri brand. Molto bello e preciso il ritaglio nei ritratti con un effetto bokeh credibile e piacevole.

Anche nell’ambito dei video il risultato è molto buono con un’ottima stabilizzazione ma arrivano al 4K a 30 fps e a 240 fps per lo slowmotion.
Mancano i 60 fps alla massima risoluzione, peccato, li usereste probabilmente poco ma fa sempre piacere possedere uno smartphone che sappiamo essere capace di grandi cose.

Da notare anche che Google Pixel 5, così come il suo predecessore, conserva intatta la qualità anche utilizzando le app di terze parti con funzione fotografica come Instagram, grazie all’impostazione che cattura i dati riguardo la profondità.

Batteria & Autonomia

Un altro aspetto sorprendente di Google Pixel 5, sempre legato alle dimensioni, riguarda la batteria di cui è dotato. Ci eravamo ormai abituati, in negativo, ai moduli ridicoli dei precedenti modelli che non superavano i 3000 mAh, su Google Pixel 5 invece è presente una batteria da 4080 mAh segno che qualcosa è cambiato nelle priorità dell’azienda.

In effetti si tratta di uno dei pochi Pixel su cui l’autonomia non è un problema, anzi, addirittura un pregio non indifferente riuscendo a coprire ampiamente le 6 ore di schermo acceso in una giornata d’uso stress. Questo adottando tema chiaro e refresh rate alto, giocando con le impostazioni potrete sicuramente abbattere nuovi record superando anche le 7 ore di utilizzo.

Come detto supporta la ricarica wireless e in aggiunta la ricarica rapida ma a semplicemente 22,5 W.

Fra le impostazioni abbiamo la possibilità di ricaricare un altro dispositivo semplicemente poggiandolo sul dorso, sfruttando la reverse charge e l’impostazione dedicata alla batteria adattiva per prolungarne la vita sfruttando algoritmi di intelligenza artificiale.

In conclusione

Google Pixel 5 non è disponibile in Italia ma solamente in alcuni paesi Europei ovvero Francia, Germania e Regno Unito. Acquistarlo dunque pone grandi interrogativi come dove, garanzia ed eventuali incompatibilità.

L’acquisto dal nostro paese è difficile, almeno se si prova a farlo direttamente dal Google Store in quanto non è possibile inserire un indirizzo italiano bensì è necessario utilizzare un servizio che ci fornisca un indirizzo intermedio e che si occupi dell’inoltro. In alternativa lo si può acquistare, quando disponibile, presso Amazon Francia, Amazon Germania o Amazon UK, quest’ultimo con l’aggravante che la sterlina porterà un incremento ulteriore del prezzo (ulteriori info nel nostro articolo).

Detto ciò, il suo prezzo medio di acquisto importandolo (considerando eventuali spedizioni) si aggira intorno ai 650 Euro, cifra importante rispetto ai più allettanti 599 Euro “di listino”. Nessun problema riguardo compatibilità di reti, 5G ed eventuale garanzia, sarà sufficiente rispedirlo dove è stato acquistato, al più a spese nostre.

Google Pixel 5 dunque si rivela essere uno smartphone davvero piacevole nell’uso, equilibrato nonché unico nel suo genere se si considerano contemporaneamente aspetti come dimensioni, batteria e prestazioni. Software e fotocamera restano due punti di forza inespugnabili del brand “Pixel” a cui se ne aggiungono molti altri come batteria, dimensioni e design dove, se fino all’anno scorso erano messi in secondo piano in favore di tecnologie mirabolanti come il Motion Sense, quest’anno guadagnano tutt’altra priorità.

Altre offerte

Pagella

8.6
Design
8.5
Funzionalità
9.0
Prestazioni
9.0
Fotocamera
9.4
Batteria
9.0