Oggi vi parliamo di Fairphone 5, uno smartphone molto lontano dai soliti standard, la quinta generazione di un progetto nato ormai alcuni anni fa con l’obiettivo di realizzare telefoni sostenibili dal punto di vista ambientale ed etico. Fairphone ha una mission ambiziosa: dimostrare all’industria tecnologica che è possibile costruire dispositivi in modo diverso, rispettoso dell’ambiente e equo per tutti gli attori coinvolti, dagli operai che lavorano nell’estrazione delle materie al consumatore finale, che potrà riparare lo smartphone autonomamente e contare su aggiornamenti di 8 anni e su una garanzia hardware di 5 anni.

Fairphone 5 è il compimento di questa sfida, che generazione dopo generazione ha visto diminuire sempre più l’impatto ambientale e sociale della produzione, giungendo ad obiettivi lodevoli: oltre il 70% del materiale che compone Fairphone 5 è riciclato o equo, ottenuto cioè da estrazioni in cui vengono rispettati i lavoratori, il loro salario e la sicurezza.

Video recensione Fairphone 5

Design modulare e riparabile, con qualche compromesso

Fairphone 5 è uno smartphone che fin dal primo contatto cerca di apparire “normale”, quando in realtà il suo design è frutto di una progettazione completamente atipica rispetto a ciò a cui siamo abituati. L’estetica è funzionale ad uno scopo piuttosto complesso, la riparabilità, che fa rima con modularità.

Ci sono infatti oltre 10 pezzi smontabili autonomamente dall’utente con un semplice giravite, non sono necessarie competenze particolari e la prima cosa che abbiamo fatto dopo averlo spacchettato (in confezione troverete solo lo smartphone) è stato proprio provare a smontarlo. In 10 minuti si potrà letteralmente “fare a pezzi” Fairphone 5: back cover, batteria, fotocamera principale, fotocamera ultrawide, speaker, porta Type-C, capsula auricolare, display, fotocamera frontale, cassettino SD e SIM, flash, sensore TOF. Rimarrà a parte solo la scheda madre installata sul telaio, con processore e il resto dei compenti hardware.

Abbiamo tutto sulla scrivania, semplicissimo. Immaginate di rompere uno di questi componenti, basterà andare sul sito ufficiale, sezione pezzi di ricambio e ordinare cosa vi manca, sostituirlo e ripartire. Lo schermo costa 99,95 Euro, la batteria 39,95 Euro, la fotocamera 69,95 e così via, i prezzi non sono bassissimi ma non bisognerà aggiungere la manodopera, un vantaggio non trascurabile.

La batteria è l’unico pezzo che si può rimuovere senza uso di strumenti, volendo si può pensare di prenderne due per tenerne una di scorta da cambiare al volo, peccato però non sia previsto un alimentatore esterno per ricaricarla quando non è installata.

Questo design modulare prevede che ogni pezzo sia accessibile in modo facile, sia scollegabile manualmente, sia riconoscibile e abbia una sua struttura, non ci deve essere colla ma solo viti. In tutto questo il peso deve rimanere sotto controllo, il corpo deve essere almeno resistente agli spruzzi d’acqua (IP55) e il design almeno piacevole. Immaginate quindi la sfida ingegneristica che c’è dietro e da qui potrete intuire i compromessi inevitabili a livello di estetico.

Di fatto Fairphone 5 sembra uno smartphone di qualche anno fa, le cornici attorno al display sono generose, lo spessore è importante e il modulo batteria relativamente piccolo rispetto alle dimensioni complessive. La qualità dei materiali è buona, c’è pur sempre un frame in alluminio e un Gorilla Glass 5 sul fronte, ma la percezione in mano è lontana dal livello di rifiniture degli smartphone “tradizionali” pari prezzo.

Display e audio

Il display è un pannello OLED a 90 Hz con risoluzione FullHD+ su una diagonale da 6,46 pollici. La luminosità massima non è elevatissima, con un picco di 880 nits, mentre la riproduzione dei colori è ben gestita e personalizzabile dall’utente all’interno delle impostazioni di sistema. Molto gradita anche la funzionalità DC dimming, che permette di non affaticare la vista con luminosità molto bassa.

Per quanto riguarda il comparto audio lo speaker principale compie il suo lavoro in modo sufficiente, i bassi sono quasi assenti e a volume massimo compaiono distorsioni. Insieme alla capsula auricolare viene creato un suono stereofonico, ma la qualità non ci ha convinto un granché. Segnaliamo anche che in vivavoce viene utilizzato solo lo speaker principale.

Software e funzionalità

Il software che anima Fairphone 5 è essenzialmente Android stock in versione 13 (ma è in arrivo Android 14), non ci sono quindi particolari personalizzazioni da parte dell’azienda, a parte qualche opzione in più nella gestione del display e la possibilità di attivare una modalità desktop, che in realtà è quella ancora acerba di Android dalla versione 10, normalmente disabilitata dai produttori in modo che sia inaccessibile per l’utente. L’aspetto certamente più interessante è legato al supporto di ben 8 anni, di cui 5 per gli aggiornamenti del sistema operativo e i restanti per le patch di sicurezza.

Hardware e prestazioni

La scheda tecnica di Fairphone 5 risente della filosofia progettuale del dispositivo, pensato per durare nel tempo ed essere riparabile. È curiosa la scelta del SoC, un Qualcomm QCM6490, una piattaforma nata per l’IoT e per applicazioni industriali, scelta appositamente perché può godere di un supporto software più duraturo da parte di Qualcomm e di conseguenza consentire a Fairphone di aggiornare il proprio smartphone nel tempo. L’architettura del processore ricorda molto da vicino quella dello Snapdragon 778G, una piattaforma largamente impiegata e apprezzata negli anni scorsi per gli smartphone midrange.

Le prestazioni sono appunto da fascia media, qualche lag di tanto in tanto si palesa ma è comunque possibile svolgere tutti i compiti principali e persino divagare nel gaming per sessioni non troppo prolungate. Come vedremo nel prossimo paragrafo il problema principale di questo SoC non sono tanto le performance pure, quanto piuttosto l’ottimizzazione per le operazioni più comuni che si svolgono con uno smartphone. La memoria equipaggiata sullo smartphone è da 256 GB (solo UFS 2.2), abbinata a 8 GB ci RAM.

A livello di connettività e ricezione del segnale non abbiamo riscontrato problemi di sorta, il WiFi 6e ha un’ottima portata, sono supportate una sim e una e-sim, Bluetooth e GPS funzionano bene. Tra i sensori più comuni manca solo il barometro, mentre il lettore di impronte digitali è molto veloce e posizionato sul lato destro della scocca.

Batteria e autonomia

La batteria come già detto è rimovibile e ha una capacità di 4200 mAh. Accennavamo poco fa al problema di ottimizzazione sulle operazioni comuni che si svolgono con un telefono, browsing web, social, fotocamera, la sensazione è che lo smartphone consumi esageratamente quando viene sfruttato in maniera normale, mentre i consumi sono bassissimi in standby. Forse mancano appunto quelle ottimizzazioni che Qualcomm riserva per i SoC destinati agli smartphone? È un’ipotesi.  Di fatto però è molto difficile andare oltre le 4 ore di display attivo e concludere una giornata stressante con ancora una riserva di carica.

La ricarica avviene a 30 Watt e solo con cavo, l’alimentatore non è incluso in confezione.

Foto e video

Fairphone 5 dispone di due fotocamere, una principale con sensore Sony IMX800 da 50 MP abbinato ad un’ottica stabilizzata e una ultrawide nuovamente da 50 MP con autofocus. Per migliorare l’autofocus è presente anche un sensore TOF 3D, frontalmente abbiamo una ulteriore cam da 50 MP.

Sulla carta le specifiche tecniche non sono affatto male, nella realtà invece le performance sono solo discrete. La fotocamera principale scatta buone immagini con però colori poco vivaci e talvolta poco fedeli alla realtà, di notte le cose vanno leggermente peggio ma nel complesso la valutazione è sufficiente. La ultrawide invece è molto deludente in tutte le condizioni, a poco serve l’AF perché manca dettaglio e il rumore è davvero troppo presente. I selfie sono altalenanti, foto buone e altre completamente da buttare. Insomma, c’è da lavorare di affinamento del software, essenzialmente è quello a mancare. Anche a livello di interfaccia si potrebbe fare qualcosa in più, ma sappiamo che il comparto foto e l’elaborazione software in particolare, sono il punto debole di tante aziende, a maggior ragione per Fairphone che non ha per forza di cose a disposizione stuoli di tecnici che lavano esclusivamente su quel fronte.

Andiamo meglio sui video, si arriva al 4K a 30 fps e sono efficaci sia la stabilizzazione che il fuoco automatico.

In conclusione

Chiudiamo la recensione di Fairphone 5 con il prezzo ufficiale: 699 Euro, lo smartphone si può acquistare direttamente sul sito ufficiale, così come i pezzi di ricambio.

Nel complesso Fairphone 5 è uno smartphone valido, per l’utilizzo di tutti i giorni sarà sufficiente e soddisfacente per la gran maggioranza delle esigenze a patto di non avere enormi pretese lato autonomia e fotocamera. Detto ciò, bisogna comunque tenere presente che guardando al solo rapporto qualità/prezzo esistono prodotti migliori. Il prezzo non è basso, ma al contempo sembra addirittura fin troppo basso considerando tutte le attenzioni che Fairphone ha dedicato alla sostenibilità etica ed ambientale del progetto. Ogni cosa ha un costo, produrre uno smartphone in modo equo obbliga ad una marginalità ridotta per l’azienda o quantomeno ad un impegno maggiore per il consumatore finale.

Fariphone 5 va quindi scelto per abbracciare la filosofia egualitaria dell’azienda, per dimostrare a se stessi e al mondo che è possibile un’alternativa. Se invece guardate alle specifiche e alla convenienza, allora Fairphone non è quello che fa per voi.