Le SIM card sono sempre state fondamentali per l’utilizzo del nostro smartphone Android (anche prima, in realtà), ma dopo anni di piccoli miglioramenti di formato, il futuro sembra riservare finalmente una rivoluzione. Nei prossimi anni lo slot per la SIM fisica non esisterà più e farà posto “definitivamente” alle eSIM e alle iSIM, e i primi cambiamenti si stanno già vedendo in questi ultimi tempi. Quali sono le differenze tra queste due? Quali sono i vantaggi rispetto a una SIM tradizionale? Andiamo a scoprirlo con un piccolo approfondimento chiarificatore.
Indice:
C’erano una volta le SIM (e ci sono ancora)
Le SIM, acronimo che sta per Subscriber Identity Module, possono sembrare solo un piccolo pezzo di plastica antiquato, insignificante rispetto a tutta la tecnologia a bordo di un moderno smartphone. Invece sono ancora un componente fondamentale: si tratta di smart card che consentono di archiviare in modo sicuro l’IMSI, un numero univoco associato agli utenti che ne rappresenta l’identità a livello internazionale. Risultano quindi imprescindibili per i servizi voce e dati messi a disposizione dagli operatori telefonici, che in questo modo riescono ad associare il dispositivo mobile al profilo di un determinato cliente.
L’idea di incorporare un circuito integrato in silicio su una scheda di plastica ebbe origine già alla fine degli anni ’60, ma il primo prototipo di SIM vide la luce nel 1991. Nel corso degli anni le SIM si sono evolute, diventando sempre più capienti in termini di memoria e sempre più piccole: fino a non molto tempo fa costituivano un metodo semplice per tenere salvati numeri di telefono (e non solo) in modo da conservarli con il cambio di dispositivo. Gli attuali smartphone hanno reso praticamente irrilevante tutto questo, tra cloud e backup.
La SIM di prima generazione era davvero enorme se equiparata alle attuali Nano-SIM:
- SIM (dal 1991): 85,6 x 53,98 x 0,76 mm
- Mini-SIM (dal 1996): 25 x 15 x 0,76 mm
- Micro-SIM (dal 2003): 15 x 12 x 0,76 mm
- Nano-SIM (dal 2012): 12,3 x 8,8 x 0,67 mm
L’avvento delle eSIM, sempre più diffuse
Le eSIM (la “e” sta per embedded, ossia incorporato) sono un’evoluzione delle SIM tradizionali e sono entrate in commercio in Italia a partire dal 2019. Si tratta di una versione virtuale della SIM, integrata all’interno dei dispositivi senza alcun supporto fisico e associata allo smartphone attraverso la scansione di un codice QR. È costituita da un circuito integrato saldato nel dispositivo stesso, che occupa 6 x 5 mm (circa la metà di una Nano-SIM).
Rispetto alle SIM fisiche, le eSIM offrono alcuni vantaggi: il minore spazio occupato a bordo degli smartphone e dei vari dispositivi (come ad esempio gli smartwatch) consente di integrare altri componenti (come una batteria più capiente, volendo); inoltre l’uso di una eSIM consente di risparmiare materiali plastici e aiuta a salvaguardare l’ambiente. Il rovescio della medaglia può essere costituito dalle difficoltà legate a un eventuale guasto del dispositivo: il passaggio da uno all’altro è possibile lato software, ma il procedimento è un po’ più “complicato” di un semplice “estrai e rimetti”.
Le eSIM hanno debuttato sugli smartwatch, più precisamente su Samsung Gear S2 Classic 3G nel 2016 e su Apple Watch Series 3 nel 2017, ma il primo smartphone a portarle sul mercato fu Google Pixel 2, sempre nel 2017. Apple iniziò a muoversi con il suo iPhone XS nel 2018, mentre Samsung ha aspettato fino al 2021 con la serie Galaxy Note 20. Un piccolo dettaglio: tutti questi smartphone, così come praticamente tutti quelli attuali, supportano ANCHE le eSIM, e non SOLO le eSIM, rendendo nullo il vantaggio in termini di spazio. Apple ha iniziato a togliere lo slot per le SIM fisiche con la gamma iPhone 14, ma per ora solo negli Stati Uniti.
In Italia diversi operatori offrono le eSIM (come Vodafone, TIM e WINDTRE), ma non tutti: al momento Iliad e la maggior parte degli operatori virtuali non hanno ancora lanciato le proprie eSIM, e il passaggio definitivo potrebbe creare qualche grattacapo agli utenti italiani.
Il futuro è delle iSIM: cosa sono e cosa cambia rispetto alle eSIM
Mentre le eSIM non sono ancora particolarmente diffuse in Italia, è già tempo di parlare delle iSIM (la “i” sta per integrated). Abbiamo già avuto modo di scoprirle all’inizio dello scorso anno, quando Vodafone, Qualcomm Technologies e Thales ci mostrarono uno smartphone funzionante dotato di iSIM. Si tratta di una tecnologia che permette di integrare le funzionalità di una scheda SIM direttamente nel processore principale del dispositivo: in sostanza, si tratta di eSIM senza chip esterno, che quindi vanno a occupare ancora meno spazio.
Tutto questo potrebbe dare una vera svolta soprattutto per i dispositivi IoT e i wearable, visto il pochissimo spazio richiesto. Le iSIM risultano il 98% più piccole delle eSIM, il 50% più economiche e richiedono il 70% in meno di energia per funzionare. Durante il Mobile World Congress 2023, Qualcomm ha annunciato che il suo ultimo chipset di punta, Snapdragon 8 Gen 2, è il primo al mondo a supportare ufficialmente la tecnologia iSIM. Grazie alla certificazione per l’impiego commerciale, arrivata dalla GSMA (Global Association for the Mobile Communications Industry), sappiamo che la tecnologia garantisce gli stessi livelli di sicurezza e connettività delle eSIM di ultima generazione.
Per il futuro, Qualcomm ha parlato di una prima fase di coesistenza con SIM ed eSIM, durante la quale saranno raggiunti 300 milioni di dispositivi (entro il 2027), con un market share complessivo del 19% sul totale delle eSIM. Per ora non sappiamo quali saranno i primi smartphone a offrire concretamente le iSIM, ma è probabile che si tratterà di flagship. Perché la diffusione aumenti in modo consistente sarà necessario attendere chipset di fascia più bassa.
Nonostante le eSIM abbiano debuttato da qualche anno e si stia già parlando delle iSIM, sono ancora le SIM tradizionali a fare la voce grossa sul mercato. Per quanto tempo ancora? Chissà, ma forse un passo avanti deciso da parte dei più grandi colossi tech, come Apple (che già ha iniziato con gli iPhone 14 statunitensi e sembra propensa a proseguire su questa linea con iPhone 15), Google e Samsung, potrebbe portare a una vera svolta. Nel frattempo vi chiediamo: utilizzate già una eSIM sul vostro smartphone Android?
Potrebbe interessarti: Migliori offerte telefoniche di Vodafone, TIM, Iliad e WINDTRE, ecco quale scegliere