Gli smartwatch sono dei dispositivi sempre più diffusi al giorno d’oggi, e secondo uno studio condotto da un team di ricercatori dell’università di Stanford le loro potenzialità sono molto più ampie di quello che pensiamo. Michael Snyder, portavoce del team, ha infatti spiegato che gli orologi intelligenti potrebbero essere utilizzati per predire le malattie.

Ovviamente non si tratta di una vera e propria predizione. Semplicemente lo smartwatch monitora i parametri fisiologici di una persona per un certo tempo, e basandosi su algoritmi ancora in fase di affinamento è in grado di comunicare con qualche giorno di anticipo all’utente che ha più probabilità di contrarre qualche malattia.

La ricerca è stata condotta su un campione di 43 volontari che per due anni hanno tenuto al polso i loro fidati smartwatch, i quali hanno monitorato vari parametri quali battito cardiaco e temperatura della pelle, e li hanno messi in relazione con fattori esterni come viaggi in aereo (durante i quali si è notato un minor afflusso di ossigeno sulla pelle dei soggetti, che è causa di affaticamento).

In generale, se interpretati correttamente, i dati raccolti e rielaborati dagli smartwatch si sono rivelati attendibili, ma per rendere disponibile la tecnologia al grande pubblico  Snyder e i suoi stanno ancora lavorando in modo da affinare il più possibile gli algoritmi di previsione.

Che ne pensate? Secondo voi in futuro i nostri medici collaboreranno con gli smartwatch? Dite la vostra nei commenti