Avete sempre sognato di stringere tra le mani un Vertu ma privi di pozzi petroliferi avete dovuto fare i conti con l’inadeguatezza del vostro portafogli? Beh, potrebbe essere questo il momento di concedersi lo sfizio. Certo, rinunciando alla soddisfazione di varcare la soglia di uno store fisico visto che l’azienda ha chiuso i battenti da qualche tempo. Non lo sapevate?

Prima i telefoni e poi gli smartphone del costruttore sono stati realizzati in Inghilterra impiegando materiali esclusivi quali oro, diamanti o titanio, prerogative che insieme a prezzi elevati (per usare un eufemismo) li ha rilegati come prodotti di nicchia per gente disposta a distinguersi oltre ogni cifra.

Sta di fatto che gli ultimi Vertu presenti in magazzino sono stati messi all’asta secondo le procedure fallimentari. Così accade che un Vertu Signature impreziosito da inserti in oro 18 carati e pelle di coccodrillo da 16300 euro sia battuto a partire da 1000 euro circa. Un affare sì, ma per certi versi meno interessante del prossimo.

È destinato a finire al miglior offerente anche l’intero materiale contenuto nel museo dell’azienda, un insieme di ben 105 Vertu prodotti nel corso della storia aziendale, tra prototipi e cellulari “di serie” perfettamente funzionanti. Prezzo? Un’inezia: la base di partenza è fissata in 20000 sterline cioè poco più di 22000 euro, per una media di 210 euro a pezzo.

Entra di diritto nel novero degli oggetti più bizzarri la statua bronzea di un cavaliere che brandisce il logo dell’azienda britannica. Alta 110 cm e con una base in marmo, nel momento in cui scriviamo ha raggiunto un prezzo di 1050 sterline, quasi 1200 euro.

Incuriositi o interessati a scandagliare gli oggetti all’asta? Beh, non rimane molto tempo: quasi tutte le inserzioni termineranno domani 11 agosto alle 20.00 italiane. Fate in fretta!