In un’era come la nostra, la sicurezza dei dati personali è divenuta una delle nostre maggiori preoccupazioni. Così, specialmente dopo il caso Snowden, le compagnie Silent Circle e Geeksphone hanno colto la palla al balzo e hanno creato Blackphone, uno smartphone progettato per offrire servizi sicuri in esecuzione su un fork di AOSP (Android Open Source Project).
Il sistema operativo, basato su Android ma chiamato PrivatOS e completamente rivisitato per il progetto, mira a fornire agli utenti un accesso sicuro ai propri dati, proteggendoli da incursioni e attacchi provenienti da terze parti. Blackphone ha fatto leva proprio su questa caratteristica, costruendosi un nome intorno al mito dello smartphone inespugnabile.
I sogni di gloria della compagnia hanno però avuto vita breve. Nel corso della conferenza sulla sicurezza BlackHat, @TeamAndIRC è stato in grado di rootare un Blackphone in meno di 5 minuti.
Ora, prima che tutti scappiate dopo questa rivelazione, c’è da precisare che il team dietro Blackphone ha già sistemato una di queste vulnerabilità e sembrerebbe che l’unica altra falla sfruttabile sia accessibile solo tramite il permesso diretto del possessore del dispositivo.
Tuttavia, non è per niente rassicurante sapere che il terminale conosciuto come il più sicuro del mondo sia stato espugnato così facilmente. Sicuramente un duro colpo per il team di sviluppo dietro Blackphone.