Gli smartwatch e i dispositivi indossabili non hanno preso il volo come si pensava qualche anno fa e tanti produttori hanno deciso di ripiegare su altri mercati.

Samsung è una delle aziende che stanno continuando a dare fiducia a questa categoria di device e, stando ad un nuovo brevetto, starebbe lavorando a un progetto che dovrebbe rendere gli smartwatch decisamente più interessanti.

Il limite attuale di tali dispositivi è che non sono essenziali ed anzi, nella maggior parte dei casi, necessitano di uno smartphone per offrire il massimo delle proprie potenzialità.

Ebbene, il brevetto di Samsung riguarda una sorta di ibrido tra uno smartwatch e uno smartphone: si tratta di un device che può stare al polso o può essere “raddrizzato” e utilizzato anche come un normale smartphone (con UI diverse a seconda della modalità scelta).

Tale brevetto si tramuterà in un dispositivo commerciale?

Nuovi interessanti spunti per il mondo mobile arrivano dalla tecnologia sviluppata da Kyung-In Jang, professore di ingegneria robotica presso il Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology in Corea del Sud e da John A. Rogers della Northwestern University.

Ci riferiamo ad un case in silicone che contiene 50 componenti collegati da una rete di 250 piccole bobine di filo e che, data la natura di tale materiale, si conforma al corpo, trasmettendo dati su movimento, respirazione e attività elettrica di cuore, muscoli, occhi e cervello.

Tale dispositivo, che può essere alimentato anche in modalità wireless, potrebbe essere sfruttato per creare un sistema medico che consente l’accesso portatile alla raccolta, all’archiviazione e all’analisi di segnali e informazioni sullo stato di salute del paziente.

In futuro sarà integrato in smartphone e smartwatch?