Samsung è nota per essere un player molto valido per quanto riguarda lo sviluppo di memorie – uno dei rami di sviluppo che garantisce la stragrande maggioranza di introiti -, ma anche per quanto concerne la serie di processori Exynos che trovano posto all’interno di un gran numero di dispositivi sviluppati dal colosso sud coreano.

In queste ore l’azienda ha avviato la procedura di “aggiustamento e riqualificazione” (WARN) dei lavoratori in Texas impegnati nello sviluppo delle CPU Exynos, evento che conferma quanto in questi ultimi mesi si era vociferato circa le cattive acque in cui navigava la sezione di sviluppo CPU dell’azienda sud coreana. Questo significa che, a partire dal prossimo 31 dicembre, 290 impiegati verranno riqualificati in altre aree in quanto Samsung ha avviato la chiusura della divisione impegnata nello sviluppo di CPU.

Secondo quanto viene dichiarato da Samsung stessa, il processo si basa su una lunga fase di valutazione per restare competitiva a livello globale, portando l’azienda a spostare parte del team di ricerca e sviluppo a Austin e San Jose. In parole povere, il colosso non può più ignorare il vantaggio offerto dalla serie Snapdragon di Qualcomm rispetto ai processori Exynos.

Secondo gli attuali benchmark, la serie Exynos montata sugli attuali Samsung Galaxy S10 garantisce un vantaggio solo nelle operazioni single-core, restando però indietro in tutte le altre operazioni. La chiusura della divisione legata allo sviluppo delle CPU potrebbe spingere Samsung ad adottare versioni personalizzate di CPU ARM, a differenza di Huawei che invece si attiene ai progetti ufficiali autorizzati da ARM stessa.

A questo punto ci si chiede cosa ne sarà dell’Exynos 9830 che dovrebbe essere montato sui nuovi Samsung Galaxy S11. Il SoC, così come tutti gli altri chip pensati per i top di gamma, nascono da una particolare licenza concessa da ARM all’azienda sud coreana che le permette di personalizzare l’hardware per particolari condizioni di utilizzo.

Il declino della sezione di sviluppo dei processori Exynos potrebbe anche essere collegato al lavoro che l’azienda sta svolgendo assieme ad AMD per incrementare la potenza delle GPU in ambito mobile. A questo punto gli scenari possibili sono molteplici, considerando anche che la dichiarazione di Samsung è piuttosto generica e fumosa. La compagnia si dice ancora profondamente impegnata nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, e gli oltre 20000 dipendenti residenti in America sono una conferma di quanto sia impegnata in questo settore.

A questo punto non ci resta che aspettare e vedere cosa ne sarà del futuro dei chip Exynos.