Le aspettative di Samsung sulle vendite di Galaxy S9 e S9 Plus sarebbero state disattese a causa della mancanza di “reale” innovazione rispetto ai modelli precedenti, e il produttore sud-coreano potrebbe rimediare con gli smartphone pieghevoli, attesi ormai da qualche anno grazie a rumor e indiscrezioni che ne hanno alimentato il “mito”.

Vi ricordate di “lugelte“, il nome in codice di un misterioso smartphone non ancora annunciato da Samsung? Era presente nella lista di dispositivi non ancora annunciati per il 2018. Grazie a XDA, spunta qualche indizio su di esso, uno smartphone prototipo dotato del SoC Exynos 8895 di Galaxy Note 8 e del pannello di Galaxy Note 4.

Un membro di XDA ha esaminato il codice sorgente del kernel dell’Exynos di Note 8, imbattendosi nel misterioso nome in codice “lugelte” nella sezione Device Tree Source (DTS); ma perché dovremmo collegarlo a uno smartphone pieghevole? È presto detto: nei driver del display troviamo il riferimento a un “dual panel“.

Nella sezione dedicata ai driver del display risulta presente il codice per una modalità “dual panel” e al suo interno troviamo il codice “s6e3ha2“, corrispondente al pannello utilizzato da Samsung per il suo Galaxy Note 4, un’unità da 5,7 pollici 16:9 a risoluzione 2560×1440. Il codice per “dual panel” viene utilizzato solamente dal driver del display quando viene abilitato il flag “CONFIG_EXYNOS_DUAL_DISPLAY”, naturalmente non il caso di Galaxy Note 8. Come potete vedere qui sopra inoltre, tre dei file includono la parola “luge“.

Spingendoci oltre, “luglte” potrebbe essere il nome in codice del prototipo Samsung Galaxy X, e la scelta di utilizzare il “vecchio” Exynos 8895 invece del nuovo Exynos 9810 di Galaxy S9 e S9 Plus non sarebbe del tutto campata per aria, probabilmente per una questione di riduzione dei costi (già forse alti di per sé); anche ZTE con il suo Axon M ha del resto utilizzato SoC Snapdragon 821 e non Snapdragon 835.

D’altro canto a suonare strano è il pannello di Galaxy Note 4: per Galaxy X Samsung potrebbe infatti utilizzare uno speciale display che può essere piegato verso l’interno con una curvatura di 0,1 mm e verso l’esterno di 0,5 mm, capace di sopportare fino a 200.000 piegature. Potrebbe dunque semplicemente trattarsi di un dispositivo creato per gli sviluppatori del software?

Secondo una rapida stima, i due pannelli s6e3ha2 potrebbero raggiungere insieme una dimensione, da spiegati, di 7,3 pollici a risoluzione 2560×2880. Saranno queste le misure di Galaxy X? Continuate a seguirci perché nei mesi di avvicinamento al 2019 ne sapremo quasi certamente di più.