Abbiamo elargito sufficienti rimborsi e benefici ai possessori di Galaxy Note 7, che stanno chiedendo risarcimenti relativi a sofferenze ampiamente sopportabili.” Con questa affermazione Samsung è intenzionata a chiudere la questione legata alle continue richieste di risarcimento da parte di utenti che affermano di aver subito danni collaterali come ustioni e intossicazioni in seguito all’esplosione dei loro Galaxy Note 7.

Circa 2 400 consumatori sud coreano hanno promosso una class action per ricevere un rimborso di 500 000 won, circa 400 euro, mentre altri 5 utenti hanno avviato azioni legale separate chiedendo 42 milioni di won a testa, circa 34 000 euro, come risarcimento per lo shock fisico e mentale causato dalle esplosioni. In patria Samsung ha già concesso un coupon di circa 80 euro ai possessori dello sfortunato phablet oltre alla possibilità di acquistare Samsung Galaxy S8 a metà prezzo una volta che sarà commercializzato.

Nel frattempo Instrumental, uno studio di design indipendente, ha deciso di dare un’occhiata all’interno di Galaxy Note 7 rilevando che l’alloggiamento della batteria ha una tolleranza che in alcuni punti è inferiore a un decimo di millimetro. I normali movimenti dello smartphone fanno sì che venga applicata una pressione sulla batteria che provoca flussi incontrollati di energia che fanno aumentare la temperatura interna e i rischi di esplosione.

Secondo le ricerche di Instrumental, per essere completamente affidabile mantenendo lo stesso design, Samsung Galaxy Note 7 avrebbe dovuto montare una batteria di capacità inferiore sia a quella di Galaxy Note 5 sia a quella di iPhone 7 Plus. Sarà interessante scoprire se le indagini di Samsung porteranno agli stessi risultati o se metteranno in evidenza altri problemi progettuali. Dovremo scoprirlo entro fine anno, secondo quanto promesso dal colosso sud coreano nei giorni scorsi, quindi l’attesa è destinata a finire presto.