Poco più di un anno fa l’associazione Altroconsumo aveva lanciato una class action contro Samsung e Apple per le informazioni ingannevoli riguardanti lo spazio di archiviazione presente nei loro smartphone. L’accusa è quella di aver indicato un quantitativo di memoria differente da quello effettivamente a disposizione degli utenti, informazione che a partire dal 2015 è stata corretta segnalando che una parte della memoria è occupata dal sistema operativo.

Per questo Altroconsumo ha ritenuto che ci fossero gli estremi per un’azione collettiva contro Samsung e Apple, anche se la pratica è stata adottata anche da altri produttori. Samsung aveva presentato ricorso contro l’azione legale ma questa mattina i giudici del Tribunale di Milano hanno rigettato l’istanza del colosso sud coreano, confermando l’ammissibilità della class action.

Questo non significa, ovviamente, che Samsung sia stata ritenuta colpevole visto che sarà un giudice, nel corso di un dibattimento in aula, a stabilire se ci sono gli estremi per una sanzione a Samsung e un rimborso per gli utenti. Altroconsumo ha ora tempo fino al 28 novembre per raccogliere le adesioni degli utenti, procedura che inizierà dal prossimo primo luglio.