Cubot X16 è il nome di uno degli ultimi smartphone prodotti dalla cinese Cubot, marchio che punta molto su dispositivi economici e che, proprio grazie a questo, sta ottenendo buoni consensi tra il pubblico. Spessore ridottissimo e materiali pregiati sono tra le caratteristiche più interessanti di Cubot X16: scopriamolo nella nostra recensione.
Video recensione di Cubot X16
Hardware & Telefonia
Cubot X16 si basa, come molti altri smartphone, sulla piattaforma MediaTek MT6735: una CPU quad-core con architettura Cortex-A53 operante a 1.3GHz, accompagnata da una GPU ARM Mali-T720 e da 2GB di RAM e 16GB di memoria interna, cui si aggiungono connettività LTE, Bluetooth 4.0 e WiFi 802.11a/b/g/n. Le fotocamere sono da 13 megapixel sul retro (interpolata a 16megapixel) e da 5 megapixel sul fronte (interpolata a 8 megapixel). Lo schermo ha una diagonale di 5 pollici e ha risoluzione Full-HD.
Telefonia
L’audio in capsula ha un volume abbastanza forte, ma non è sempre chiarissimo. Bene la ricezione, non ottima ma comunque alla pari con nomi più noti presenti in questa fascia. Buono sia il vivavoce che il fix dei GPS; discreta la portata di WiFi e Bluetooth. È presente la famigerata fascia 20 (800MHz) che permette di utilizzare la connettività 4G con operatore Wind e, più in generale, in alcune zone d’Italia non servite dalle altre frequenze. Da notare che sono presenti due slot di cui uno è di tipo nano-SIM, mentre il secondo è di tipo micro-SIM.
Ergonomia, Design & Materiali
Due aspetti su cui sicuramente Cubot ha puntato molto sono il design e i materiali. Partendo da questi ultimi, lo smartphone ha un telaio in lega di zinco, che si fa apprezzare lungo tutti i bordi del dispositivo e gli conferisce un aspetto più “premium”, e sia fronte che retro in vetro. L’assemblaggio appare di ottima qualità, alla pari con smartphone dal prezzo doppio o triplo; lo smartphone è solidissimo e resistente nonostante lo spessore molto ridotto.
Arriviamo quindi al primo elemento: il design. Il Cubot X16 è spesso solo 6.2mm, un risultato finora appannaggio soltanto di smartphone ben più costosi e di marchi decisamente più noti. È più che altro questo l’elemento distintivo, perché lo smartphone è altrimenti abbastanza anonimo e si confonde, anzi, nella massa di smartphone prodotti dalla stessa fabbrica (esempio: Oukitel K4000 e Oukitel K6000). Il design è comunque gradevole e presenta qualche peculiarità come i vetri 2.5D che aumentano l’ergonomia.
Proprio parlando di ergonomia, il Cubot X16 è comodo da impugnare sia con che senza la custodia in plastica rigida fornita in confezione; lo spessore molto ridotto non è un limite ma, anzi, è un pregio perché rende più facile impugnarlo.
Display, Audio & Multimedia
Forse l’elemento più riuscito di tutto il dispositivo è proprio lo schermo: Cubot X16 si serve di un pannello IPS da 5 pollici con risoluzione Full-HD (1920×1080) prodotto da JDI. Si intuisce già alla prima accensione del dispositivo che si tratta di un pannello di ottima qualità e tale impressione viene confermata con l’uso: le immagini sono nitide e definite, i colori sono accesi e vibranti pur rimanendo naturali, i bianchi sono ben tarati e i neri sono sufficientemente profondi per non apparire grigi slavati (anche se sono, purtroppo, lontani dall’essere perfetti).
Gli angoli di visuale sono molti ampli e la luminosità è ottima ad entrambi gli estremi. Insomma, Cubot ha centrato l’obiettivo scegliendo un pannello la cui qualità non è comune in questa fascia di prezzo.
L’audio è di qualità mediocre; anche se non sono presenti grosse distorsioni, il suono non è certo pulito e il volume non è elevatissimo. Non è un telefono con cui ascoltare musica o l’audio di film e videogame: l’altoparlante è buono giusto per le notifiche.
Fotocamera
Cubot ha adottato un sensore da 13 megapixel per la fotocamera posteriore. Tutto bene, se non fosse che l’azienda ha scelto – come molti altri produttori cinesi – di ricorrere all’interpolazione per aumentare le dimensioni delle immagini catturate. Questo fatto porta ad una diminuzione notevole della qualità, a causa dell’uso di filtri di sharpening e di smoothing che fanno perdere molti dettagli.
Anche utilizzando la fotocamera a risoluzione nativa, però, la qualità degli scatti è poco più che sufficiente. In condizioni di luce ideale si ottengono scatti di discreta qualità, come nel caso della foto della foglia, ma appena la luce si allontana un minimo dall’ottimalità si vede un drastico calo della qualità, con un aumento notevole del rumore d’immagine in condizioni di scarsa luminosità.
Considerazioni simili valgono per la fotocamera anteriore, che cattura immagini di qualità discreta ma senza particolari pretese.
Gli scatti che è possibile ottenere hanno una qualità comparabile a quella di molti altri smartphone di questa fascia. Basta sapersi accontentare.
Batteria
Il Cubot X16 ha una batteria da 2500mAh a polimeri di litio. Anche se la capacità può sembrare abbastanza bassa, in realtà l’autonomia è molto buona: il Cubot X16 riesce a garantire circa 4 ore complessive di display acceso per singola ricarica. Questo è un ottimo risultato, dovuto in larga parte al processore poco “energivoro” e all’ottimizzazione del software e dei consumi.
Software
Android 5.1 Lollipop è il sistema scelto da Cubot per X16. Non sono state apportate modifiche di rilievo; le uniche novità rispetto ad Android in versione stock sono quelle introdotte da MediaTek come i profili audio, MiraVision, le gesture a schermo spento e così via.
Finalmente vediamo un produttore adottare un parametro di densità realistico che non ingigantisce tutte le icone ma fa sfruttare al sistema la risoluzione elevata per mostrare più contenuto: Cubot ha impostato il valore dei DPI a 440, come dovrebbe essere per uno schermo di queste dimensioni e con questa risoluzione, invece dei canonici 480.
Si può notare un egregio lavoro di ottimizzazione: le prestazioni, nonostante l’hardware evidentemente limitato, sono comunque di buon livello; anche se i numeri dei benchmark non sono eclatanti (25000 punti circa su AnTuTu, comunque ottimi rispetto all’hardware), l’esperienza d’uso è molto veloce e fluida sia nel sistema e nelle applicazioni di uso comune sia nei giochi, anche quando impostati con dettagli grafici elevati.
I pochi problemi presenti compaiono nei momenti più inaspettati: il dispositivo ha evidenti problemi quando si regola la lumnosità, dato che la risposta ai comandi arriva in ritardo e anche le immagini a schermo seguono le azioni dell’utente ad una certa distanza.
È purtroppo preinstallato sul dispositivo Clean Master, ma è facilmente disinstallabile. Tale applicazione può essere (limitatamente) utile per i meno esperti, ma risulterà fastidiosa per i più navigati.
In conclusione
Cubot X16 è un po’ una sorpresa. Avendo già provato il “fratello minore” Cubot X12 non mi aspettavo uno smartphone così solido su tutti i profili. A poco più di 140€ su BangGood.com, Cubot X16 risalta in mezzo alla concorrenza grazie all’uso di materiali più premium, alla costruzione di alto livello e allo schermo JDI di elevata qualità – elementi che ne fanno uno smartphone piacevole da usare, anche se non bisogna avere aspettative troppo elevate.
In un ipotetico confronto con la concorrenza più diretta, ovvero Doogee F3, sceglierei Cubot X16: ad un prezzo di poco superiore offre qualcosa in più, anche se è uno scontro fra “titani” del loro genere e non è facile scegliere.