Recensione Huawei Mate 20 X 5G – Non serve andare particolarmente lontano negli anni per ricordare dei tablet con display da 7 pollici, dispositivi che ci sono sembrati, e che ci sembrano ancora oggi, ingombranti e difficilmente utilizzabili. Beh, Huawei prova a riscrivere quest’idea con il suo nuovo Huawei Mate 20 X 5G: un “bestione” con display da ben 7,2 pollici per 233 grammi di peso.

Come sarà andata la nostra prova? Scopritelo nella nostra recensione.

Design & Ergonomia

Non possiamo non partire dalle dimensioni, l’aspetto che maggiormente si nota per questo smartphone (che forse dovremmo chiamare Phablet?). Misura 174,6 mm x 85,4 mm x 8,38 mm e ha un peso di 233 grammi: definire questo Mate 20 X 5G è maneggevole è pura utopia perché utilizzarlo con una mano risulta praticamente impossibile, sia per il peso ma soprattutto per la larghezza. Non è però uno smartphone pensato per questo utilizzo, l’ampio display è stato studiato per offrire un’esperienza multimediale senza paragoni anche in mobilità, sfruttando le reti 5G di nova generazione.

Dal punto di vista del design riprende in tutto e per tutto la linea Mate del tardo 2018: sul retro il sensore di impronte, leggermente sporgenti le 3 fotocamere oltre al flash led e una scocca in vetro con una texture zigrinata che prova di fatto a rendere meno scivoloso lo smartphone. Sul fronte bordi sottilissimi e un piccolo notch superiore che ospita la fotocamera frontale. Il frame invece è in alluminio.

Senza nemmeno dirlo, e il prezzo in un certo senso lo conferma, si tratta di un prodotto costruito in maniera impeccabile ed è dotato di certificazione ad acqua e polvere IP53, ergo solamente a spruzzi, non a immersione in acqua.

Funzionalità

La novità principale di Huawei Mate 20X 5G però non sono le dimensioni bensì il modulo di rete. È dotato infatti del Balong 5000 ed è di fatto il primo smartphone ad avere un modem che supporta il 5G pienamente, sia in modalità standalone che non standalone. Fino ad oggi infatti tutti gli  smartphone provati (come ad esempio LG V50 ThinQ) sono dotati del modem X50 di Qualcomm che però supporta solamente la rete 5G non standalone, ovvero che si appoggia in parte al 4G per alcune funzionalità.
In questo momento non ci sono implicazioni palpabili ma in ottica futura è lo smartphone più longevo e finora più completo (sul tema 5G) presente sul mercato.

È dotato poi di WiFi 802.11 a/b/g/n/ac (wave2), 2,4 GHz e 5 GHz, Bluetooth 5.0, BLE, SBC, AAC, aptX, aptX HD, LDAC e HWA Audio, Type-C, USB 3.1 GEN1* ma non di porta jack da 3.5 mm per cuffie.
Ricezione e connettività al top: in 5G ovviamente dipende molto dalla copertura ma in 4G non ci ha dato alcun tipo di problema.

Curiosi di sapere come funziona il 5G? Potete dare un occhio al nostro approfondimento fatto nella città di Milano.

La connettività è comunque l’unica grande differenza rispetto ad un Huawei Mate 20 Pro o un Huawei P30 Pro in quanto a livello software troviamo sempre la EMUI 9.1 su base Android 9 PIE, una personalizzazione completa e che, come diciamo spesso, potrebbe essere un po’ svecchiata.

A livello di navigazione è presente la classica barra con i tre tasti ma è possibile volendo attivare le gesture, tuttavia date le dimensioni dello smartphone ve lo sconsigliamo. Fra le imposizioni è possibile cambiare la risoluzione dello schermo passando da FHD+ a HD+ o attivare una modalità di scelta intelligente, nascondere o mostrare la tacca (il notch) applicando uno sfondo nero ai lati, attivare o disattivare uno delle classiche 3 modalità di risparmio energetico e volendo attivare la modalità tema scuro dell’interfaccia.

A tema sicurezza come già detto è presente un fulmineo lettore di impronte sul retro (stranamente non si è optato per un sensore biometrico sotto lo schermo) oppure del riconoscimento del volto 2D.

Non mancano poi funzionalità come lo Spazio Privato protetto da password e la Cassaforte che cripta foto, video e musica.

Prestazioni

La scheda tecnica di Huawei Mate 20 X 5G non differisce poi tanto da quella del Mate 20 Pro: il cuore pulsante è un HiSilicon Kirin 980 che, come detto, è affiancato dal modem 5G Balong 5000, oltre da GPU Mali G76, 8 GB di memoria RAM e 256 GB di memoria interna espandibile attraverso scheda NM (disponibili su Amazon). Sia sulla carta che nella pratica non ha alcun tipo di problema dal punto di vista delle performance: è uno smartphone che gira bene e non ha impuntamenti.

Anche l’aspetto multimediale è curato con un audio a due vie corposo e di qualità e un display da 7,2 pollici di tipo OLED con risoluzione FHD+, solo su quest’ultima caratteristica ci aspettavamo almeno un pannello QHD+. Manca purtroppo la porta audio da 3.5mm ma possibile collegare delle cuffie tramite la porta Type C (con un apposito adattatore).

Fotocamera

Il modulo fotografico, anteriore e posteriore, è il medesimo di Huawei Mate 20 Pro. Tripla fotocamera Leica con un sensore da 40 megapixel (obiettivo grandangolare, apertura f/1.8), un sensore da 20 megapixel (Obiettivo ultragrandangolare, apertura f/2.2) e un terzo sensore da 8 megapixel (Teleobiettivo, apertura f/2.4), affiancate da supporta autofocus laser (a fase, a contrasto) e AIS (Huawei AI Image Stabilization).

La fotocamera frontale invece ha un singolo sensore da 24 megapixel con apertura f/2.0.

A fine 2018 questo comparto era davvero invidiabile ma oggi, dopo oltre 8 mesi dal suo arrivo sul mercato, non è più ovviamente il meglio che si possa trovare superato ad esempio da Huawei P30 Pro, per rimanere in casa Huawei. Ci troviamo comunque di fronte ad uno dei comparti fotografici più versatili e di qualità con possibilità di scattare da una modalità ultra-grandangolare fino a un 3x ottico e un 10x ibrido.

Intelligenza Artificiale e modalità notturna sono spesso due valori aggiunti a parte quando sbaglia o satura troppo i colori. Nel complesso le foto sono molto belle con tutte e tre le fotocamere, soprattutto di giorno e in condizioni ottimali di luce. Al solito l’unica critica che gli si può sollevare è un’accentuata nitidezza. Selfie in media ma niente di eccezionale mentre i video sono di ottima fattura, anche a livello di stabilizzazione (disattivata però in 4K).

Batteria & Autonomia

Huawei Mate 20X 5G è dotato di una batteria da 4200 mAh e sinceramente ci aspettavamo qualcosa di più al riguardo, date le dimensioni del prodotto (la stessa capienza è presente su Huawei Mate 20 Pro, ad esempio). In ogni caso, grazie all’ottimizzazione software e alla risoluzione (solo FHD+) del display, riesce a coprire tranquillamente la giornata piena di utilizzo anche attivando la ricerca della rete 5G (che aiuta a drenare maggiormente la batteria).

In confezione è presente un caricabatterie da 40W SuperCharge che permette di ricaricare lo smartphone in quasi 2 ore. Supporta inoltre la ricarica Wireless da 15W.

In conclusione

Huawei Mate 20X 5G è disponibile da fine luglio sul mercato italiano al prezzo di 1099 Euro (potete già ordinarlo su Amazon). Il suo vantaggio più grande è sicuramente quello di essere il primo dispositivo mobile ad avere una connettività 5G completa, pura, tuttavia ci aspettavamo qualcosa di più da un prodotto così votato all’innovazione. Alcune lacune sono ad esempio la mancanza di un display con risoluzione QHD+, il sensore di impronte collocato sul retro e non sotto al display e una batteria dove si poteva osare di più.

Uno smartphone quindi non per tutti, solo per coloro che trovano nel 5G un vero valore aggiunto o che non vedevano l’ora di mettere la mani su un bel prodotto da 7,2 pollici di display, altrimenti molto meglio un Huawei Mate 20 Pro che ora come ora, costa decisamente di meno.

Pagella

7.0
Design
8.5
Funzionalità
8.5
Prestazioni
9.0
Fotocamera
8.0
Batteria
8.4