Recensione Doogee Y6 – Correggiamo subito il tiro rispetto al titolo, il nome reale è Doogee Y6 Piano Black ma insomma, dovevamo pur farvi capire di cosa stiamo parlando e confidiamo che ci perdonerete il gioco di parole.

Doogee è una azienda cinese presente sul mercato da alcuni anni, non certamente un nome nuovo per coloro che sono avvezzi al mondo dei “cinafonini”.
Non si è mai sbilanciata sulla fascia medio alta del mercato, puntando piuttosto a proposte economiche e con qualche particolarità.

Ed è il caso di Doogee Y6, di cui vi proponiamo oggi la recensione: un entry level con una buona scheda tecnica che si distingue per un design curato, specialmente nella colorazione Piano Black,  inevitabilmente associata al costosissimo Apple iPhone 7 Jet Black.

Video recensione di Doogee Y6

Unboxing di Doogee Y6

In confezione troverete un alimentatore da 5V/2A, un paio di pellicole protettive, il cavetto USB/micro USB 2.0 per ricarica e scambio dati e una placchetta per rimuovere lo slot per micro SIM e micro SD. In alternativa si può utilizzare lo slot per installare due micro SIM.
Non manca una cover in TPU di qualità piuttosto scarsa.

Hardware & Connettività

Niente male sarebbe riduttivo, forse l’unica rinuncia è sul processore ma la scheda tecnica di Doogee Y6 Piano Black  promette bene e altrettanto positivamente si comporta sul campo.

La CPU è una Mediatek MT 6750, octa-core con tutti Cortex A53 settati in tandem a 1.0 e 1.5 GHz, è accompagnata da una GPU Mali T860 e da ben 4 GB di RAM LPDDR3.

La memoria interna è da 64 GB, espandibile tramite micro SD fino a 128 GB.

E’ importante sottolineare che Doogee Y6 si avvale di connettività LTE di Cat. 6 con tutte le bande disponibili, compresa la famigerata banda 20 che solitamente crea problemi negli smartphone di importazione.

Sono poi presenti il WiFi con standard 802.11 b/g/n a singola banda e Bluetooth 4.0.
E’ garantita anche la presenza del GPS con supporto A-GPS e GLONASS e della Radio FM,  mentre è assente il chip NFC.

La dotazione di sensori prevede accelerometro, magnetometro, luminosità e prossimità. Manca il LED di notifica, peccato.

Sulla parte posteriore troviamo anche un sensore per le impronte digitali che funziona abbastanza bene ma ha bisogno di essere premuto un po’ energicamente per essere attivato.
Lo sblocco non è quindi particolarmente reattivo, però funziona anche a schermo spento e difficilmente non avviene per mancato riconoscimento.

Parte telefonica e antenne

Doogee Y6 non ci ha dato particolari grattacapi a livello di ricezione del segnale telefonico. Come accade per la maggior parte dei device sospinti da processore Mediatek capita che ci siano rallentamenti nel passaggio dalla rete dati a quella WiFi e viceversa.

Il WiFi non è sempre stabile e tende a disconnettersi quando siamo al limite della portata.

Prestazioni

Abbiamo riscontrato un comportamento anomalo: tendenzialmente il device risulta reattivo e piacevole ma talvolta si blocca completamente per alcuni secondi. E’ probabile che ci sia qualche problema nella gestione della RAM ma tutto sommato riuscirete a togliervi delle soddisfazioni e, se non avete pretese da top di gamma, non ci sarà di che lamentarsi.

Nel gaming scalda leggermente dopo alcuni minuti di attività ma riesce a far girare tutti i titoli moderni senza grossi problemi.

Ergonomia, Design & Materiali

Siamo al paragrafo forte, la casa cinese ha puntato tutto sul design e sui materiali e l’obiettivo è stato centrato.

Messi di fronte ad Y6 nessuno potrebbe credere che costi poco più di 150€, principalmente per alcuni dettagli che solitamente non si addicono ad un entry level orientale.

La prima, nonché più evidente caratteristica estetica è la finitura Piano Black in pieno stile “Jet Black” leggermente rivisitata.
La parte posteriore sembra plastica ma è in alluminio anodizzato e verniciato di nero glossy.
Non abbiamo capito fino in fondo perché Doogee si sia impegnata per farlo sembrare di plastica, ma dobbiamo anche ammettere che il trattamento è efficace molto più del fragilissimo alluminio di iPhone 7 che si riga solo con uno sguardo.

Anche la parte frontale ha il suo perché con un vetro protettivo con modellatura 2.5d che gli conferisce quel tocco di pregio in più.

Ci sono due aspetti che non ci hanno convinto più di tanto: i tasti anteriori soft touch non retroilluminati e le dimensioni generali veramente abbondanti (77,5 x 154,2 x 8.2 mm per un peso di 182 grammi) che lo rendono poco ergonomico e ingombrante rispetto alla diagonale da 5,5 pollici del suo display.
In altre parole l’ottimizzazione delle cornici non è nemmeno stata presa in considerazione, ma ci può stare considerando la fascia di prezzo.

A proposito di qualità costruttiva possiamo rassicurarvi sulle finiture, un po’ meno sulla solidità che non ci è parsa di gran livello.
Infatti facendo un po’ di pressione come a voler piegare il device, si sentono scricchiolii sospetti del frame in policarbonato e sullo schermo si vedono le classiche bolle dovute al cedimento del vetro protettivo, evidentemente non molto rigido.

Display, Audio & Multimedia

Il display è un pannello SHARP da 5,5 pollici con risoluzione HD. Non è male, ha bei colori e buona retroilluminazione e persino accettabili angoli di visuale.

I sacrifici sono da mettere in conto nella profondità dei neri e nella distanza tra display e vetro protettivo che non è proprio ridotta.
Anche il trattamento oleofobico del vetro non è il massimo, ma basta applicare una pellicola ed il gioco è fatto.

Il comparto audio è affidato ad un altoparlante mono posizionato sul bordo inferiore.
Nella media, non potentissimo e profondo ma accettabile e sufficiente nella maggior parte delle situazioni.

Fotocamera

La cam principale è da 13 mega pixel e si affida ad un sensore ISOCELL Samsung S5K3L8 di fascia medio bassa e ottica non stabilizzata F/2.9.
Anteriormente troviamo una cam da  8 mega pixel con anche un flash led.

Chiaramente non si possono pretendere miracoli ma grazie ad una buona elaborazione software i risultati sono discreti. Il bilanciamento del bianco lascia a desiderare così come la gestione delle alte luci, ma in generale si difende bene all’interno della fascia di prezzo.

In notturna la qualità decade pesantemente ma rimane utilizzabile. Anche sui selfie non c’è da recriminare, sono ben definiti ma soprattutto hanno una marea di possibilità di modifica per farci sembrare più belli, molte delle quali dedicate al pubblico femminile.

Tenendo conto della presenza del flash frontale possiamo collocarlo senza remore sopra la media.

I video arrivano fino al FullHD e a livello qualitativo seguono le foto, bene senza eccellere.

Batteria & Autonomia

All’interno di questo gigante era lecito aspettarsi un modulo più capiente, invece siamo fermi a 3200 mAh.
Intendiamoci, la capacità è più che adeguata al resto dell’hardware, però poteva essere l’occasione per un campione di autonomia e così non è stato.

Con Doogee Y6 otterrete circa 5 ore di schermo attivo in un periodo di utilizzo spalmato su un giorno e mezzo, in altre parole arriverete a sera senza problemi anche con utilizzo intenso.

Software

A bordo troviamo Android 6.0 Marshmallow aggiornato con la patch di sicurezza di Dicembre 2016 e una personalizzazione minimal dell’azienda.

In particolare si tratta della rom stock fornita per i device con processore Mediatek con qualche gradita aggiunta in termini di funzionalità e app preinstallate.

Molto curato tutto il settore delle gesture che vanno dagli swipe e tocchi sul display spento per risvegliare e lanciare determinate app, fino a movimenti veri e propri come rispondere ad una chiamata portando il device all’orecchio, richiamare l’ultimo numero mantenendo il display di fronte al proprio viso oppure scuotere per scattare una fotografica.

C’è anche la modalità ad una mano e un buon tool di risparmio energetico.

Tra le app preinstallate troverete Parallel Space che permette di installare due volte le app che prevedono l’utilizzo di un solo account (WhatsApp, Messenger, Telegram ecc), stranamente l’app Torcia, Serrature (permette di bloccare alcune app con password) purtroppo sono state mantenuti anche i reperti fossili di musica, galleria, registratore e file manager risalenti ad Android ICS.

Non abbiamo capito fino in fondo la scelta delle app preinstallate, ma tant’è.

Una nota positiva è “l’occidentalizzazione” del software che vede al suo interno tutti i servizi di Google per un normale utilizzo fin dal primo avvio.
Play Store, Play Service e tutto ciò che occorre per le sincronizzazioni in background e il ricevimento delle notifiche in push.

In conclusione

Chiudiamo la recensione di Doogee Y6 con le considerazioni finali sul prodotto.

Si tratta di un device convincente in relazione alla fascia di prezzo in cui si pone, non è infatti difficile trovarlo sotto i 150€ su molti store online.
Gli aspetti positivi sono una buona completezza in quanto a dotazione hardware e una generale qualità dell’esperienza di utilizzo, si fa apprezzare per le prestazioni, il display e persino per un comparto fotografico al di sopra delle aspettative.

C’è pur sempre qualche sacrificio, che si configura per lo più nella qualità costruttiva e nei piccoli dettagli come l’assenza del LED di notifica o un lacunoso trattamento oleofobico del vetro protettivo.

In generale è un acquisto che vi consigliamo se amate i device con schermi generosi e volete spendere il minimo indispensabile che vi garantisca una esperienza di utilizzo senza grattacapi.
Potete trovare maggiori informazioni e acquistare il device sul sito ufficiale di Doogee. 

Pagella

7.3
Display
7.2
Ergonomia
7.4
Hardware
7
Software
8.0
Batteria
6.5
Fotocamera
8.8
Qualità/prezzo
7.5
Materiali
6.2
Audio
6.8
Esperienza Utente
7.4