Recensione Flir One Pro – La potenza di calcolo e le potenzialità intrinseche degli smartphone sono cosa nota, non sempre però si riesce a sfruttare al 100% il nostro fido compagno e spesso si finisce per dover acquistare diversi prodotti ridondanti.

Nel campo professionale, esistono strumenti di ogni tipo, che svolgono una sola funzione e il più delle volte aggiungono volume e peso al kit da lavoro.
Un esempio calzante sono tutti i lavori “da cantiere”: edilizia, idraulica, impiantistica di ogni tipo, per le quali i professionisti sono costretti a portare in borsa diversi dispositivi.

FLIR, azienda americana leader mondiale nella progettazione, produzione e commercializzazione di termocamere ad infrarossi, vuole andare incontro ai professionisti con una soluzione interessante, sia come concetto che nella realizzazione: FLIR One Pro, ovvero una termocamera USB da connettere al proprio smartphone.

L’idea è molto semplice, sfruttare la potenza dello smartphone e il suo schermo, per collegare solo l’hardware necessario alla termocamera, abbattendo i costi senza rinunciare alla qualità e affidabilità del prodotto.
Insomma, se siete curiosi o fate parte del potenziale target di acquirenti, non dovete far altro che seguire la nostra recensione di FLIR One Pro.

Recensione FLIR One Pro

Qualità costruttiva e specifiche

Il vantaggio evidente di FLIR One Pro nei confronti di una qualunque altra termocamera è rappresentato dalle dimensioni e il peso, appena 68 mm x 34 mm x 14 mm per 36 grammi, inoltre è fornita nella sua custodia protettiva che si può tranquillamente tenere in tasca.

È realizzata in plastica, robusta e dall’aspetto “rugged”, può resistere alle cadute accidentali dall’altezza di 1,8 metri, non teme quindi l’utilizzo “da cantiere” ed è progettata per durare nel tempo.

Si inserisce nella porta dati/ricarica dello smartphone ed è disponibile nei modelli per microUSB, Type-C e Lightning, inoltre è dotata di un meccanismo di estrusione del “maschio” che permette di adattare la lunghezza del connettore USB alle diverse conformazioni della porta, in modo da far combaciare la scocca della termocamera con quella dello smartphone, ed evitare un collegamento instabile.

La comodità della porta Type-C è quella di poter montare il sistema in due direzioni, inquadrando la scena davanti o dietro lo smartphone a seconda delle necessità.

Sulla scocca di FLIR One Pro è presente una fotocamera RGB con risoluzione 1440 x 1080 pixel e un sensore con risoluzione termica 160 x 120 e FOV di 55 x 43 gradi.
Specifiche che ai più non diranno più di tanto, ma per darvi un’idea, una termo camera simile, sempre di Flir, costa almeno il doppio One Pro.
Altri dati tecnici riguardano l’accuratezza (+- 2 gradi) e la gamma dinamica che va da -20°C a +400°C, infine la sensibilità termica di 150 mK.

La batteria non è proprio il massimo, dura poco meno di 1 ora e accendendola e spegnendola di continuo si scaricherà velocemente.
Peccato anche che non possa trarre energia dal telefono a cui è collegata, per cui molto spesso dovrete ricaricarla con un power bank o un semplice alimentatore da parete.

A cosa serve?

Una risposta alla domanda arriva già dando uno sguardo alle specifiche tecniche, che sono quelle di uno strumento professionale utilizzato in svariati contesti lavorativi ma all’occorrenza anche per gli appassionati del fai da te.

La termocamera è in grado di “vedere” la temperatura degli oggetti che ha di fronte, fino ad una distanza di 20 metri. In base alla temperatura disegnerà una mappa di calore dalla quale potrete agevolmente trarre tantissime informazioni.
Inoltre, questo particolare modello, può combinare i dati termici con quelli catturati dalla fotocamera standard, rendendo la mappa termica molto più leggibile e dettagliata, FLIR chiama questa tecnologia MSX.

Potete utilizzarla per ispezionare impianti idraulici, elettrici, rilevare eventuali danni strutturali dell’abitazione, infiltrazioni d’acqua, infestazioni di insetti, controllare la coibentazione interna ed esterna, la presenza di eventuali spifferi, perdite nell’impianto del riscaldamento, problemi vari nelle serpentine del riscaldamento a pavimento e così via.

FLIR punta molto non solo sull’identificazione di eventuali problemi, ma anche sulla semplicità e immediatezza che costituisce uno strumento del genere nel rapporto coi clienti. Permette infatti di mostrare in maniera estremamente intuitiva i risultati ottenuti con le riparazioni o le criticità ancora da sistemare.

Applicazione Android

Fa parte del sistema anche l‘applicazione Android, basilare ma efficace nei suoi compiti, è gratuita ed è scaricabile dal Google Play Store.

Nella schermata base potrete selezionare la modalità tra foto, video e time – lapse, in prima funzione ci saranno i toggle per flash, timer e per diversi puntatori multipli, spot, circolari o quadrati, attivabili anche simultaneamente per avere un’indicazione real time della temperatura.
Avrete anche la possibilità di ricalibrare il sensore termico e sarà sempre visibile l’indicazione di batteria residua.

Tra le impostazioni potrete assegnare una diversa combinazione di colori, agire sulla scala IR, bloccare l’intervallo della scala e gestire l’errore di parallasse tra la lente RGB e il sensore termico.

L’applicazione possiede anche una galleria integrata per foto e video e una guida rapida per l’utilizzo della termocamera in diversi contesti.

In conclusione

Concludiamo la recensione di FLIR One Pro, proposta sul sito ufficiale a 486 Euro.

Si tratta di un ottimo prodotto, certamente di nicchia ma interessante anche per l’idea di voler sfruttare l’hardware dello smartphone per compiti “originali”.
La qualità è elevata, quanto basta per poter soddisfare anche i professionisti che hanno bisogno di uno strumento affidabile e duraturo.

Gli unici due aspetti migliorabili che ci sentiamo di sottolineare sono: la scarsa durata della batteria, senza possibilità di poter sfruttare l’alimentazione dallo smartphone, e un’app che ogni tanto rallenta anche su dispositivi di fascia alta e che andrebbe un po’ svecchiata graficamente.