Che la si ami o no, è impossibile ignorare il percorso di crescita compiuto da OnePlus. A spronare Carl Pei e soci quel Never Settle – non accontentarsi mai – diventato poi la bandiera di sempre. Riflessioni, idee e sogni si sono riversati su OnePlus One, con cui la startup è divenuta nota in tutto il mondo.

Ma le difficoltà hanno bussato presto alla porta, culminate nella transizione da CyanogenMod – poi defunta – alla OxygenOS, firmware autoprodotto il cui sviluppo ha presentato non poche insidie. Anzi, a detta del responsabile della UI, al lancio di OnePlus 2 è seguita una vera e propria crisi che ha posto il team ad un bivio.

Arrendersi alle difficoltà e ammainare bandiera bianca o provare a diventare grandi? La storia insegna come sia stata imboccata la seconda strada, e così il team è stato riorganizzato, responsabilizzato e reso più efficiente col risultato che tutti hanno iniziato a remare in un’unica direzione. Nascono OnePlus 3 e OnePlus 3T.

Adesso la startup è una compagnia vera e propria che con lungimiranza e una spolverata di saggezza ha saputo guadagnarsi un largo bacino di utenti. Così ha svoltato OnePlus: trasformando l’esuberanza e la ricerca quasi spasmodica di nuove feature per migliorare quel che era già in casa eliminando bug e perfezionando il software, anche tramite l’aiuto della community che “sovrintende” le Open Beta.

Pete Lau ha raccontato a Wired come la saggezza abbia portato il team a interrogarsi, a sviscerare ogni aspetto e chiedersi “perché questo esiste? Perché è rimasto immutato?”. E oggi emerge come OnePlus 5T sia nato in risposta a dei perché.

Perché esistono le versioni Global? Per uniformare le differenze tra i mercati e correggere i bug ancor più velocemente. Perché facciamo app indipendenti dal firmware? Per crearle ed aggiornarle con maggiore rapidità. Perché spingiamo sulle Open Beta? Perché la nostra community è grandiosa.

Possiamo quindi dedurre come OnePlus 5T sarà commercializzato nella sola variante Global, col vantaggio che gli sviluppatori non dovranno differenziare i firmware a beneficio di aggiornamenti più rapidi. L’attesa è agli sgoccioli, anche se dopo quanto visto ieri l’effetto sorpresa sarà un po’ meno dirompente.

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