La pirateria ha sempre danneggiato produttori e consumatori di software; che siano piccoli sviluppatori o grandi software house, il mercato nero rovina l’attività creativa di molti.

L’apertura di Android e la sua flessibilità di OS open source hanno dato una forte spinta alla sua crescita, ma hanno anche portato ad alcuni seri inconvenienti. Come saprete, i file apk sono liberamente installabili senza l’uso del PlayStore e questo rende estremamente semplice installare la copia pirata di un app, rendendo la vita molto dura allo sviluppatore.

Fino ad oggi, non è noto alcun precedente di condanna nei confronti di pirati “mobile” . La legge americana, però, sembra aver notato l’esponenziale crescita del mercato smartphone e di conseguenza, con una legge federale del 2012, si è giunti alla chiusura di tre store alternativi pieni di app pirata: Appbucket, Applanet e SnappzMarket

SnappzMarket ha prodotto un danno stimato di 1,7 milioni di dollari e, con questa accusa, Scott Walton, ragazzo dell’Ohio, e due soci potrebbero essere condannati al carcere. I tre sono stati dichiarati colpevoli di violazione del copyright e sono attualmente in attesa di giudizio.

La legge arriva sempre un po’ in ritardo sui temi riguardanti la tecnologia e, per ovvie ragioni, non può esercitare un controllo totale sulla Rete, dovrebbe essere il consumatore ad interrogarsi sull’etica e il danno prodotto dalla pirateria.

Via