Anche se la maggior parte della gente trova fondamentalmente di scarsa utilità i fitness tracker, quei bracciali utilizzati per monitorare la propria attività fisica ed alcuni parametri vitali, possono esserci dei casi in cui questi dispositivi contribuiscono a salvare delle vite umane. È il caso di un paziente ricoverato in un ospedale in seguito ad una crisi epilettica che gli aveva causato una grave aritmia cardiaca.

I medici avrebbero potuto risolvere immediatamente il problema con una procedura di cardioversione, in grado di stabilizzare rapidamente la situazione ma non avendo modo di conoscere rapidamente la situazione pregressa del paziente si sono trovati momentaneamente in difficoltà. Se infatti fosse stata utilizzata la semplice procedura di cardioversione ed il paziente fosse stato affetto da aritmia cronica, la procedura avrebbe potuto portare ad un infarto o ad altre conseguenze potenzialmente gravi.

Fortunatamente il paziente indossava un fitness tracker, nel caso in questione un Fitbit Charge HR, grazie al quale i medici hanno potuto appurare che l’aritmia era stata causata dalla crisi epilettica, visto che in precedenza il tracciato del battito cardiaco era sempre stato regolare. A questo punto la cardioversione ha dato gli esiti desiderati riportando la situazione sotto controllo.

Ovviamente i medici dispongono di procedure molto più affidabili e precise per determinare la cronicità di un’aritmia ma in situazioni di estrema urgenza una soluzione del genere può portare ad una rapida soluzione, importante soprattutto per la salute del paziente. Questo non significa quindi che un fitness tracker possa salvare la vita ma in alcune situazioni potrebbe aiutare il personale medico a prendere alcune decisioni in maniera più rapida.

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