Dopo aver ricevuto numerose pressioni da parte delle autorità della Federazione Russa, Pavel Durov, fondatore della nota applicazione Telegram, ha accettato di registrarsi formalmente, adeguandosi così alle normative vigenti. La conferma arriva dal garante russo che conferma di aver ricevuto le informazioni richieste.
Con una serie di post sui vari social network, Pavel Durov ha però voluto sottolineare come i dati degli utenti siano ancora privati e non sia stato condiviso assolutamente nulla. Nei giorni scorsi le autorità avevano ripetutamente minacciato la chiusura del servizio sul suolo russo se Durov non avesse consentito alle autorità di accedere ai messaggi degli utenti.
We've no issue with formalities, but not a single byte of private data will ever be shared with any government https://t.co/HZl5b4kWPt
— Pavel Durov (@durov) June 28, 2017
Secondo il governo russo Telegram favorirebbe attività terroristiche, come proverebbero alcune indagini condotte in seguito a un recente attentato suicida. Durov ha prontamente risposto, affermando che sono stati bloccati migliaia di canali legati al terrorismo ma che la chiusura di Telegram non risolverebbe il problema, dato che i terroristi si limiterebbero a utilizzare un altro servizio.