Sono poco meno di due milioni gli utenti di Opera che utilizzano il servizio di cloud sync per memorizzare i propri dati personali e che sarebbero a rischio secondo una nota della compagnia norvegese. Sembra infatti che i server utilizzati per il servizio di sincronizzazione siano stati violati anche se Opera, che ha già bloccato l’attacco, non è in grado di stabilire se siano stati rubati account e password.

Le password memorizzate dagli utenti sono ovviamente crittografate quando vengono memorizzate sui server ma se gli attaccanti sono riusciti ad impossessarsi anche delle password di accesso dei singoli utenti, sarà un gioco da ragazzi decrittare i dati ed entrare in possesso di account e password per siti, servizi bancari e molto altro.

Per il momento Opera consiglia agli utenti del servizio di sincronizzazione con il cloud di cambiare le password dei servizi di terze parti che sono state memorizzate, a scopo precauzionale. Non sono stati al momento segnalati casi di utilizzo improprio dei dati ma in questi casi, come si dice, la prudenza non è mai troppa.

Opera minimizza l’accaduto, affermando che solo 1,7 milioni di utenti, sui 350 milioni totali, utilizza il servizio di cloud sync ed è quindi a rischio. Siete anche voi tra questi sfortunati utenti? Avete già provveduto a modificare le vostre password? Fatevi sentire nel box dei commenti.