Il Play Store è pieno di applicazioni destinata a chi sta cercando l’anima gemella o a chi cerca semplicemente un altro adulto consenziente con cui passare qualche ora di sano divertimento. Secondo un recente studio delle Nazioni Unite però il divertimento potrebbe essere meno sano di quello che pensiamo.

Sembra infatti che l’incremento della popolarità di questa tipologia di applicazioni tra i teenager delle regioni pacifiche dell’Asia abbia contribuito a una epidemia di HIV che si sta espandendo a macchia d’olio. Grazie alle maggiori possibilità di rapporti occasionali, troppo spesso non protetti, una singola persona affetta da HIV può infettarne decine a loro insaputa, dando il via ad una catena difficile da interrompere.

Ovviamente lo studio delle Nazioni Unite non colpevolizza le applicazioni ed i loro creatori, quanto piuttosto l’utilizzo poco responsabile che ne viene fatto da parte dei giovani, più interessati a collezionare avventure di una notte piuttosto che pensare alla propria salute. Dallo studio emerge che la categoria più a rischio è rappresentata dai gay maschi, spesso trattati alla stregua di criminali in quei paesi, e che trovano nella app di incontri occasionali un modo per sfuggire all’isolamento sociale di cui sono vittime.

Se uniamo questi fattori con l’educazione sessuale carente e l’assoluta mancanza di test HIV, otteniamo una bomba pronta a scoppiare in maniera preoccupante. Secondo le Nazioni Unite però, le applicazioni di dating dovrebbero introdurre dei consigli utili per prevenire la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili, anche se si tratta solamente di una piccola parte della soluzione al problema, che dovrà essere risolto in altri ambiti.

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