FitnessKeeper, la società che controlla Runkeeper e che è stata acquistata tre mesi fa da ASICS, ha ricevuto una denuncia formale da parte del Norwegian Consumer Council (NCC) per l’infrazione delle leggi europee sulla protezione dei dati.

Secondo l’accusa Runkeeper raccoglie i dati degli utenti trasmettendoli ad una società statunitense di advertising. L’applicazione però non si limita a farlo durante le sessioni di allenamento, com’è logico che faccia, ma durante tutte le 24 ore, anche quando l’applicazione non è in funzione.

La ricerca condotta dal NCC aveva lo scopo di determinare se l’applicazione facesse esattamente quello per cui richiedeva i permessi, oltre a controllare il flusso dei dati. Al termine delle indagini è emerso che Runkeeper raccoglie i dati per tutta la giornata e li invia ad un inserzionista statunitense, Kiip.me.

Finn Myrstad, direttore della politica digitale del NCC nel corso di una intervista con Ars Technica ha affermato:

“Chiunque comprende che Runkeeper tracci i movimenti degli utenti durante gli esercizi, ma che continui a farlo anche al termine degli allenamenti non va bene. Non si tratta solamene di una infrazione alle leggi sulla privacy, siamo convinti che gli utenti non vogliano essere controllati in questo modo, o che le informazioni siano condivise con inserzionisti di terze parti. È chiaro che Runkeeper non abbia chiaro il modo in cui trattare i dati e la privacy dei propri utenti.”

Il procedimento si preannuncia complicato in quanto Runkeeper non ha sussidiarie in Europa e la sede legale è negli Stati Uniti dove ovviamente l’autorità norvegese non ha giurisdizione. In attesa di conoscere gli sviluppi della situazione vi chiediamo: è giusto che una applicazione raccolga e rivenda i dati dei propri utenti a loro insaputa? La cosa vi sorprende o in qualche modo ve l’aspettavate? E continuerete ad utilizzare un’applicazione che forse non merita la fiducia concessa?

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