Ajit Pai, l’amministratore delegato della FCC, la commissione statunitense che si occupa della certificazione dei dispositivi radiomobili, ha espresso il proprio disappunto per il comportamento dei produttori che non attivano le radio FM nei propri smartphone.

Il riferimento è al mercato statunitense dove solo il 44% degli smartphone più venduti include un ricevitore FM, un piccolo componente dal costo irrisorio che potrebbe diventare essenziale in situazioni particolari, permettendo ad esempio di ricevere comunicazioni di emergenza anche in assenza di reti cellulari.

Eppure la FCC lancia questo appello sottovoce per non interferire con il libero mercato, imponendo una soluzione che di fatto andrebbe a scontentare parecchi player. In primis i fornitori di contenuti in streaming, che vedrebbero sicuramente calare le sottoscrizioni da parte degli utenti ma anche colossi come iTunes che vedrebbero sicuramente ridotte le proprie vendite.

Un maggior utilizzo delle radio FM sarebbe invece accolto con entusiasmo dai gestori telefonici, che vedrebbero ridursi il traffico generato dallo streaming audio a tutto vantaggio dei propri bilanci. Ajit Pai sembra comunque fiducioso, visto che negli ultimi due anni sta lentamente crescendo la diffusione dei ricevitori FM negli smartphone più venduti. Siete d’accordo con questa analisi e sareste favorevoli al ritorno delle radio FM sugli smartphone o continuate a preferire lo streaming attraverso la rete dati? Fatevi sentire nel box dei commenti.