La battaglia nelle aule di tribunale tra Oracle e Google sarà lunga e faticosa, in particolare per il 66enne giudice William Alsup che dovrà dirigere il processo e forse si sentirà un po’ abbattuto a leggere un documento di 166 pagine che in realtà è solo l’elenco dei reperti che verranno presentati al processo! Si tratta di ben 2498 documenti da esaminare, e se pensiamo che il tempo inizialmente assegnato per il grado di giudizio era di appena tre settimane (mica come in Italia…), ed inoltre che Alsup è già occupato in un altro importante processo di argomento criminale, non sorprende che il processo sia stato rinviato ad una data imprecisata del 2012 (dal 31 ottobre 2011) e diviso in tre parti.

La prima parte riguarderà le questioni sul copyright, e terminerà con un verdetto speciale a riguardo; nella seconda parte si discuterà delle affermazioni sui brevetti e la relativa difesa; la terza parte avrà come argomento tutte la parti non trattate, come la quantificazione degli eventuali danni e la volontarietà delle infrazioni. Oracle e Google avranno tempo fino al 18 novembre per presentare obiezioni a questo piano processuale. Per chi non avesse ben chiaro di come stanno andando le cose, bisogna ricordare che il processo non è ancora iniziato e che in tutto questo tempo ciò che è stato fatto è solamente decidere cosa portare all’udienza da parte dell’accusa e della difesa.

Tra le ultime vicende sull’argomento, c’è da segnalare le recente sconfitta da parte di Google sul far ritenere l’email di Liedholm come documento privilegiato e pertanto non utilizzabile al processo. Per chi non lo ricordasse, l’email di Liedholm consiste in una bozza di email dell’agosto 2010, mai spedita, scritta dallo sviluppatore Tim Liedholm nella quale si afferma la necessità di acquisire delle licenze per Java. Si tratta di un documento fornito da Google ad Oracle e da questa reso pubblico in violazione ad un ordine protettivo, e che Mountain View vuole non rendere utilizzabile al processo in virtù del fatto che tra i mittenti per conoscenza c’erano un consulente legale di Google. Il giudice però ha deciso diversamente, pertanto le conseguenze dell’email verranno dibattute nel processo, anche se Big G non considera ancora finita la questione.

La parte più ridicola della questione è che Oracle asserisce che Google ha rinunciato al privilegio di tenere confidenziale l’email di Liedholm poiché, come motore di ricerca, ha pubblicato la bozza tra i suoi risultati di ricerca!

Google, d’altra parte, ha ottenuto già diverse vittorie sul fronte dei documenti presentabili, e l’ultima riguarda delle mozioni contro il rapporto sui brevetti di Mitchell, che elenca le presunte violazioni di Android ritenute evidenti tra codici sorgenti e dispositivi elettronici prodotti con Android. In particolare, non solo si è negato che venissero presi in considerazione ulteriori dispositivi menzionati nel rapporto rispetto a quelli indicati da Oracle nello scorso aprile, ma sono state anche rigettate diverse accuse presentate nel rapporto.

In definitiva, c’è sempre molta, moltissima carne al fuoro. Si era addirittura vociferato che Alsup potesse cedere il processo a qualche altro magistrato. E questo è solo il primo grado di giudizio: poi verrà sicuramente l’appello…