Nonostante il nuovo disegno di legge sulla concorrenza sia entrato a tutti gli effetti in vigore da qualche giorno, gli operatori telefonici non sembrano in grado di rispettare tutte le novità introdotte e chiedono tempo per potersi adeguare. Dopo aver lavorato per anni a quello che dovrebbe essere il più grande cambiamento dopo la legge Bersani, il ddl sulla concorrenza sembra dunque arenarsi di fronte a tante difficoltà espresse dagli operatori, che chiedono chiarezza e incontri con le Autorità.

I punti scottanti sono cinque, sostanzialmente, e dovrebbero portare indubbi vantaggi ai consumatori, ma sembra che bisognerà spettare ancora a lungo per vederli messi in pratica. La disdetta dei contratti telefonici, che dovrebbe essere consentita anche per via telematica, è possibile solo tramite Pec per alcuni operatori. Servirà qualche mese per definire le nuove procedure che renderanno possibile la disdetta tramite negozi fisici, email o siti internet.

Per quanto riguarda la durata massima dei contratti, fissata per legge a 24 mesi, gli operatori chiedono tempo per adeguarsi, visto che nella maggior parte dei casi i contratti richiedono un impegno di 30 mesi. Serviranno nuovi interventi per impedire le truffe dei servizi premium, che comportano addebiti agli utenti senza che sia stato fornito un esplicito assenso.

Secondo gli operatori questo è impossibile, visto che viene richiesta l’espressione di un consenso, ma le associazioni dei consumatori sono di parere opposto, visto l’elevato numero di clic ingannevoli che comporta numerosi addebiti indesiderati.

Altro nodo da sciogliere è quello legato all’addebito delle chiamate ai numeri non geografici (Call center e simili), che dovrebbe avvenire solo dalla risposta effettiva dell’operatore, che richiederà una nuova intesa tra operatori e fornitori dei servizi in questione.

Per quanto riguarda la trasparenza e i costi legati alla disdetta di un contratto telefonico, gli operatori sostengono di rispettare già le nuove normative, ma in questo senso è richiesto un intervento dell’AGCOM che dovrà stabilire quali operatori siano effettivamente in regola con le nuove normative.

Si prospetta dunque una lunga attesa per gli utenti finali, che per il momento non possono godere a tutti gli effetti dei diritti garantiti dalla legge. Il box dei commenti è a vostra disposizione per esprimere il vostro parere sulla vicenda.

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