Non è semplice dire esattamente quando è iniziata l’era degli smartphone, momento preciso che in tanti individuano nel 9 gennaio 2007, giorno in cui Steve Jobs ha presentato il primo iPhone.

Altri ritengono che sia il 10 luglio 2008, quando Apple ha lanciato l’App Store, la data che dà inizio all’era degli smartphone.

Di certo l’avvento di questi device ha reso la vita di tutti i giorni molto più semplice (basti pensare ai promemoria o al navigatore satellitare integrato), permettendo di affrontare gli impegni quotidiani con un valido assistente in tasca.

Pare, tuttavia, che il rovescio della medaglia non sia da sottovalutare: stando ad un report pubblicato da The Atlantic, infatti, nell’era degli smartphone sono cresciuti tra gli adolescenti i casi di depressione e suicidio.

Jean M. Twenge, l’autrice di tale report, inserisce i nati tra il 1992 e il 2012 in un gruppo che chiama iGen: queste sono le persone che sin dalla nascita hanno vissuto in una società con la connessione ad Internet.

Ebbene, a suo dire gli iGen sono più depressi dei Millennials: pare che la possibilità di usare gli smartphone sin da piccoli abbia generato l’abitudine a connettersi con gli amici digitalmente, perdendo così il contatto umano.

Infine qualche statistica: un bambino di otto anni che trascorre sui social almeno 10 ore a settimana è 56 volte più a rischio di essere infelice rispetto ai coetanei che usano meno i social, se trascorre sui social tra le sei e le nove ore tale percentuale si riduce al 47%. I genitori sono avvisati.

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