Il mercato dei sensori di impronte digitali integrati nei display è cresciuto notevolmente in questi ultimi mesi. Secondo Omdia, l’utilizzo di tale tecnologia è aumentato di 8 volte nel 2019 rispetto all’anno precedente con un trend che le previsioni confermano rimanga tale.
I risultati di mercato dei lettori di impronte integrati nei display
“I sensori integrati nei display sono diventati una tecnologia di identificazione biometrica d’importanza cruciale“, ha dichiarato Calvin Hsieh, dell’ente di ricerca da cui provengono tali analisi. Il perché è presto detto: nel 2019 sono stati spediti in ottale 228,3 milioni di lettori di impronte digitali integrati che, rispetto ai 29,5 milioni del 2018, significano una crescita del 674%.
Dati significativi, che testimoniano il successo di una tecnologia che è ormai matura e di domino pubblico, conveniente sia a livello pratico, che economico. Basti pensare che un chip costa all’incirca fra i 3 e i 4 dollari, che lo rende più economico rispetto a tecnologie alternative come il riconoscimento facciale 3D.
Il principale fornitore di lettori di impronte digitali è attualmente Goodix, con una quota di mercato del 50% in forte crescita, scelto anche da Samsung per i sensori della serie Galaxy A, a differenza della tecnologia a ultrasuoni montata sui Galaxy S.
In copertina Samsung Galaxy A71