La lotta di AGCOM contro la tariffazione degli operatori telefonici ogni 28 giorni rischia di ottenere ben poco, anzi quasi nulla, senza un intervento legislativo: TIM, Vodafone, WindTre e Fastweb potrebbero infatti dover sborsare solamente 1.160.000 euro di multa a testa, cifre decisamente modeste se rapportate ai ricavi.

Come riferito da Repubblica, Francesco Posteraro, uno dei 5 membri del Garante, si appella alle Camere perché queste forniscano ad AGCOM armi reali contro questo tipo di cambiamenti, appoggiando la recente proposta di legge di Alessia Morani – vice presidente del gruppo Pd alla Camera.

La nuova proposta vuole imporre l’obbligo della fatturazione dei servizi su base mensile, rafforzare i poteri dell’Autorità per sanzioni più severe con annesse restituzioni delle somme indebitamente percepite e permettere alle aziende di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali solo con giustificato motivo.

Anche il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda sollecita il Parlamento a prendere provvedimenti contro quella che viene definita “una cosa inaccettabile”. Secondo Posteraro tale comportamento da parte degli operatori può risultare pericoloso, perché potrebbe incoraggiare altri servizi ad adottare la stessa tariffazione, creando un indesiderato effetto domino.

Posteraro specifica che “non è in discussione la facoltà delle compagnie telefoniche di aumentare i prezzi. L’intervento del Garante, dunque, non mira a contrastare la manovra tariffaria in sé. Vuole assicurare che i consumatori siano informati in modo trasparente. In altri termini, liberi gli operatori di aumentare i prezzi, a condizione però che gli utenti ne siano pienamente consapevoli. A questo fine, non è sufficiente una semplice comunicazione attraverso la fattura. Il consumatore verifica per davvero quanto spende se ha di fronte a sé un parametro temporale consolidato: il mese, non certo le quattro settimane. Gli stipendi e le pensioni vengono pagati ogni mese, non ogni 28 giorni“.

La questione non accenna dunque a placarsi: gli utenti riusciranno a far sentire la loro voce? Solo il tempo potrà dircelo: restiamo in attesa di ulteriori sviluppi.