Google è seriamente intenzionata a proporre i suoi Google Glass per un utilizzo prettamente professionale, dopo lo scarso successo della versione destinata agli utenti finali. Il settore medico è sicuramente uno di quelli che potrebbe trarre maggiori benefici dall’utilizzo dei Google Glass, come testimonia un progetto portato avanti dall’Università di Stanford con lo scopo di diagnosticare precocemente l’autismo ed aiutare i bambini colpiti da questo disturbo a riconoscere e classificare le emozioni.

Senza voler entrare in un campo che non ci compete, ricordiamo che l’autismo è un disturbo neuro-psichiatrico che porta una diminuzione della comunicazione con gli altri ed un progressivo ritiro interiore. Autism Glass Project, questo il nome del progetto dell’Università di Stanford, è giunto alla seconda fase con uno studio che coinvolge 100 bambini. Anche Google ha partecipato  donando altri 35 Google Glass al progetto che si propone di creare una “esperienza interattiva di apprendimento”.

Ai bambini affetti da autismo viene ad esempio chiesto di guardare una persona felice e ricevono un premio se riescono a completare correttamente l’operazione. Grazie alla funzionalità di registrazione i ricercatori avranno modo di analizzare il comportamento dei bambini e monitorare i loro progressi.

Catalin Voss, la mente dietro al progetto Autism Glass project, spera che il progetto possa portare ad una diagnosi precoce. Attualmente infatti l’età media in cui viene diagnosticato l’autismo negli Stati Uniti è di circa quattro anni e mezzo, mentre il nuovo progetto potrebbe abbassare questa età a soli due anni e mezzo, permettendo così ai medici di intervenire il prima possibile.

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