La giusta domanda che molti di voi lettori si staranno ponendo suona più o meno così: cosa c’entrano HP e Windows RT con il mondo Android e con il blog? In realtà, poco e molto insieme. Molti di voi si ricorderanno dell’acceso dibattito nato intorno all’acquisto di Motorola da parte di Google ed al fatto che la società di Mountain View avrebbe potuto usare la neo-acquisita per chiudere Android e cominciare a vendere i dispositivi a proprio marchio escludendo i produttori attuali (Samsung, LG, Sony, HTC) e crearsi un mercato imitando Apple. Le cose non sono andate propriamente così, ma c’è stato a lungo un grosso dibattito e una serie di urli “allo scandalo!” intorno a questa faccenda.

La cosa curiosa è che Microsoft ha invece attuato una pratica simile, ma senza sollevare nessun polverone. Con Nokia c’è stato un trattamento preferenziale a dir poco terrificante: Microsoft ha addirittura ritardato alcuni aggiornamenti per creare una versione di Windows Phone 7 apposita per il Nokia Lumia 610, un dispositivo di fascia bassa con poca RAM. Tutta la strategia di Windows Phone ora ruota intorno a Nokia, mentre gli altri produttori – HTC, Samsung, LG, ZTE – sono lasciati nell’ombra e vengono trattati come partner “di serie B”. La cosa curiosa è che nessuno ha detto niente.

Microsoft ha da poco presentato la nuova piattaforma Windows Phone 8 con un grande evento di cui vi abbiamo riportato in un nostro articolo. La notizia più sconvolgente è stata riguardo la non-aggiornabilità degli attuali smartphone. Negli stessi giorni Microsoft ha anche presentato il suo Surface, il tablet di riferimento per Windows 8 RT, la piattaforma Windows per hardware ARM. Insomma, Microsoft si gioca in prima persona il futuro della sua piattaforma tablet. La mossa è stata accolta positivamente dal pubblico, che vede in Surface la “Microsoft Experience” pura che dovrebbe rappresentare un “di più” rispetto ai produttori, ma proprio questi ultimi non vedono di buon occhio l’entrata di Microsoft nel mercato in diretta concorrenza con i propri licenziatari. È come se Apple desse in licenza iOS: qualunque costruttore terzo sarebbe distrutto dalla concorrenza interna di Apple.

Insomma, Microsoft ha fatto la scelta sbagliata se vuole continuare a seguire il proprio modello di azienda produttrice di software che guadagna dalle licenze vendute ai partner produttori di hardware. Se invece vuole intraprendere la strada di Apple e occuparsi del binomio hardware-software, ha sicuramente fatto la scelta giusta. Di certo, però, la compagnia di Redmond non può aspettarsi reazioni positive dai propri partner. Ed infatti già qualcuno ha annunciato la propria defezione.

Non è un produttore piccolo, uno dalla scarsa importanza, ad aver annunciato di non avere intenzione di buttarsi nel mercato dei tablet ARM con Windows RT. È invece HP, il primo produttore al mondo di PC, un colosso assoluto in grado di schiacciare con il suo peso la maggior parte degli altri produttori – inclusi nomi come Dell, Acer, ASUS. Il segnale inviato da HP non è certo di poco conto ed ha, anzi, una importanza rilevante per poter analizzare e comprendere la situazione attuale.

Con già Android ed iOS sul mercato in posizioni precise e già ben stabilite, un “terzo incomodo” arrivato dopo viene visto come un competitor mancato in quanto svantaggiato sin dalla partenza. È il caso di Windows 8, che per quanto sia rafforzato dai marchi Microsoft e Windows ha davanti a sé una partenza in salita col freno a mano tirato: competere con Android sarà difficile, figuriamoci con iOS che ha più del 60% del mercato. Ora che Google ha presentato il Nexus 7, poi, la situazione per Microsoft è ancora più complessa.

Secondo Patrick Moor di Moor Insights & Strategy, infatti, “se Microsoft avesse visto dai produttori di PC piani sufficientemente interessanti, non avrebbe avuto bisogno di fare questo”. È un gatto che si morde la coda: Microsoft non ha spinto a sufficienza su Windows 8 con i produttori, i quali sono stati poco interessati dalla faccenda, hanno costretto Microsoft ha presentare Surface per mantenere alto l’interesse e ora sono ancora meno interessati alla piattaforma a causa della presenza di Surface.

Il tablet Microsoft sarebbe in realtà stato pensato con l’intento di spingere gli OEM a fare meglio e a rendere i propri tablet più appetibili, ma a quanto pare è stata la classica “zappa sui piedi” per Microsoft perchè i produttori non si sentono (giustamente?) in grado di competere con la società di Bill Gates.

HP abbandonerà quindi il settore dei tablet ARM per concentrarsi sui tablet x86 e puntare l’obiettivo sull’utenza business più che su quella consumer, visto che i processori ARM non sono in grado di offrire compatibilità con l’attuale parco applicazioni di Windows mentre i processori Intel e AMD sono – ovviamente – retrocompatibili. HP però non sarà l’ultima, visto che fonti del settore affermano che quasi tutti gli OEM stanno abbandonando la nave dei tablet Windows RT per salire a bordo della nave di Android con tutte le risorse a loro disposizione. Un bel contraccolpo per Microsoft: il tentativo di stimolare i partner si è rivelato un modo per incentivarli a produrre per la piattaforma concorrente.

L’abbandono di HP significa più spazio per i concorrenti come ASUS, Toshiba, Acer e Lenovo, ma quanto interesse possiamo attenderci per Windows RT da parte dei produttori prima e, quindi, dai consumatori dopo? Microsoft sta davvero compiendo un passo sbagliato dietro l’altro nell’ultimo periodo, e speriamo che cambi presto rotta e che riesca ad essere davvero convincente sulla effettiva bontà del suo nuovo sistema operativo, dell’ecosistema che gravita attorno e delle buone intenzioni anche relativamente ai partner.