Finora sviluppare utilizzando l’emulatore del SDK di Android è stato un’atrocità, una lenta morte per nevrosi e rabbia. Le prestazioni dell’emulatore erano semplicemente pessime (per esser gentili!), a meno che non si utilizzasse l’immagine ottimizzata per architetture x86 – che, però, imponeva di rinunciare alla creazione di progetti che includessero le API di Google (ad esempio i progetti con Google Maps). Finalmente Google ed Intel hanno rilasciato un’immagine dell’emulatore con supporto alle architetture x86 e alle API di Google.

Il vantaggio principale nell’utilizzo di un’immagine ottimizzata, finora, risiedeva nel fatto che Intel ha utilizzato l’Hardware Accelerated Execution Manager (HAXM), un software che permette di utilizzare le estensioni per la virtualizzazione in hardware presenti sui processori Intel. Sfruttando l’accelerazione hardware, le prestazioni aumentano decisamente e garantiscono un’esperienza d’uso accettabile (facendo, tra l’altro, risparmiare parecchio tempo).

Google APIs x86

Finora l’alternativa all’emulatore del SDK – escludendo un dispositivo reale – era Genymotion, un emulatore di terze parti basato su Virtualbox, il quale garantiva un livello prestazionale decisamente più elevato.

Chiunque volesse provare la nuova immagine non deve fare altro che armarsi di un processore Intel (i processori AMD non sono compatibili!), del SDK di Android e di Eclipse. Le istruzioni per installare la nuova immagine sono disponibili sul sito software.intel.com o sul sito developer.android.com.

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