Il governo degli Stati Uniti è sempre più restrittivo nei confronti di Huawei e ZTE, tanto che, dopo essersi espresso contrario al loro acquisto in ambito consumer e dopo aver vietato a ZTE di trattare con aziende con sede negli Stati Uniti, ora va oltre tutto ciò compiendo un’azione ancora più restrittiva nei confronti dei due produttori di smartphone cinesi!

Il Pentagono ha infatti ordinato la sospensione delle vendite di smartphone appartenenti a Huawei e ZTE nei negozi all’interno delle varie basi militari degli Stati Uniti in tutto il mondo. Le motivazioni di tale azione sono le medesime rilasciate tempo fa, ovvero:

Siamo profondamente preoccupati circa il rischio che qualsiasi compagnia o entità legata a governi stranieri che non condividono i nostri valori possa guadagnare posizioni di potere all’interno della nostra rete di telecomunicazioni.

[…]

Tale posizione permette di esercitare pressione o controllo sulla nostra infrastruttura e offre la possibilità di condurre campagne di spionaggio non rilevabili.

Chris Wray, direttore del Federal Bureau of Investigation

Per chi non ricordasse, l’FBI è solo una delle cinque agenzie di intelligence che a febbraio hanno testimoniato dinanzi a un gruppo del Senato sui rischi dell’uso dei prodotti Huawei o ZTE.

I dispositivi Huawei e ZTE possono rappresentare un rischio inaccettabile per il personale, le informazioni e la missione del dipartimento.

[…]

Alla luce di queste informazioni, non era prudente che gli scambi del servizio continuassero a venderli“.

Army Maj Dave Eastburn, portavoce del Pentagono.

Ovviamente il Pentagono non può ordinare ai suoi soldati cosa fare in ambito di smartphone per utilizzo personale e privato, limitandosi semplicemente a dichiarare che il personale “dovrebbe essere consapevole dei rischi per la sicurezza posti dall’uso di questi dispositivi“.

In poche parole il governo sembra preoccupato che le aziende cinesi siano in grado di utilizzare i loro smartphone per rintracciare i soldati e raccogliere quindi dati sulle operazioni, i movimenti delle truppe e le riunioni.

A tal proposito, Huawei si è affermata come una società che opera indipendentemente dal governo cinese, affermando che nessuno ha mai chiesto di spiare o sabotare un altro paese. Questo non è bastato (ovviamente) a fermare il blocco americano impedendo così la diffusione degli smartphone in varie catene come AT&T, Verizon e Best Buy, che erano precedentemente a favore della commercializzazione.

Dati alla mano Huawei è il terzo produttore di smartphone più grande al mondo dopo Samsung e Apple, mentre ZTE possiede una quota di smartphone del 9,5% negli Stati Uniti. Peccato per Huawei che si troverà d’innanzi a grandi difficoltà per quanto riguarda una sua possibile espansione, mentre per il futuro di ZTE sarà tutto sa valutare: l’azienda non gode di molti profitti ultimamente e questo potrebbe essere un duro colpo da affrontare.