Quelli di voi che hanno vissuto gli anni 80 ricorderanno sicuramente gli orologi digitali dotati di calcolatrice, che sembravano poter risolvere qualsiasi problema di matematica. Ovviamente oltre ad alcuni semplice calcoli questi orologi erano in grado di fare ben poco e la cosa peggiore che poteva capitare ad uni studente colto in fragrante dal professore era la requisizione dell’orologio.

Con gli smartwatch però il problema per gli insegnanti si ripropone, in maniera però molto più forte, visto che le potenzialità a disposizione dei possibili “bari” sono molteplici. Ecco dunque che arrivano i primi provvedimenti restrittivi che dopo gli smartphone vanno a colpire anche gli smartwatch.

La prima struttura a vietare l’uso di smartwatch, nel caso specifico durante i test di ammissione, è l’Università di Kyoto in Giappone che di sicuro non rimarrà a lungo un caso isolato. La lotta ai soliti “furbetti” sarà comunque sempre più complicata, visto il crescente numero di dispositivi indossabili che sono disponibili sul mercato.

Cosa potrebbe succedere quando dispositivi come Google Glass diventeranno accessibili a chiunque? Anche se barare durante i test serve a poco nella vita, ci sarà sempre la tentazione e per il momento l’unica soluzione per gli insegnanti è quella di rimanere sempre vigili.

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