Gli americani lo chiamano “Phubbing” ovvero phone snubbing che tradotto più semplicemente indica il comportamento di quelle persone con il capo costantemente abbassato verso lo smartphone, così completamente assorte da quello che appare sullo schermo da estraniarsi dal mondo che le circonda, facendole sembrare ad un occhio esterno degli zombi senza cervello.

Phubber hanno ormai invaso le città, i bar  le pizzerie ed i ristoranti, oltre alle metropolitane e ai mezzi di trasporto. Se in questi ultimi due casi potrebbe trattarsi di un atteggiamento tutto sommato accettabile, nei luoghi pubblici, specialmente in presenza di una compagnia, diventano sgradevoli e socialmente riprovevoli.

Una ricerca condotta su 453 americani, ma che avrebbe ottenuto lo stesso risultato anche se fosse stata condotta nel nostro Paese, ha rilevato che troppe persone soffrono di Phubbing e se quasi la metà di loro accetta che il proprio partner passi troppo tempo col suo smartphone, il 37% crede che la relazione ne risenta pesantemente.

Il phubber non si limita a controllare lo smartphone in maniera compulsiva, cosa molto fastidiosa durante una cena, magari a lume di candela, ma tende ad appoggiare il suo dispositivo in bella mostra sul tavolo, giusto nel caso finisse il mondo e qualcuno avesse postato le immagini su Facebook in anteprima. A volte viene utilizzato per superare i momenti di imbarazzo o di silenzio nella coppia, finendo però col peggiorare la situazione. Quello che rischia di ferire maggiormente le persone non è la presunta dipendenza dallo smartphone, ma la sensazione che il partner abbia decine di cose più interessanti da fare piuttosto che dedicare il giusto tempo alla relazione con la persona amata.

Sicuramente gli smartphone stanno ricoprendo un ruolo sempre più importante nella nostra vita e non possono semplicemente sparire,  ma dobbiamo tutti imparare a ritagliarci i giusti spazi da condividere con la famiglia, gli amici e le persone che amiamo, che alla fine sono quelle che sono in grado di regalarci dei sentimenti veri e duraturi.

Siete dei phubber anche voi o detestate le persone che non riescono a staccarsi dal loro smartphone? Aspettiamo i vostri numerosi commenti nell’apposito box.

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