Se avete avuto la fortuna di vivere l’Età dell’Oro dei videogiochi, tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90 del secolo scorso, conoscerete sicuramente Nolan Bushnell. Se invece siete troppo giovani o smemorati, chiariamo che si tratta del co-fondatore di Atari, storica società nel campo dei videogiochi.

Bushnell è noto per non avere peli sulla lingua e qualche anno fa ha ironizzato su Tim Cook, affermando che “non è Steve Jobs“. Il 72enne imprenditore statunitense non risparmia parole al vetriolo per l’attuale industria del mobile gaming, colpevole di non riuscire a sfruttare l’enorme potenziale di cui dispone.

Generalmente, un numero tremendamente grande di giochi mobili sono disegnati male… Sono così concentrati sulla grafica da dimenticarsi le meccaniche di gioco ed un sistema di punteggi appropriato. Sono stato così disgustato da alcuni giochi mobili che avrei voluto gettare via il mio smartphone, pur sapendo che avrei danneggiato il telefono e non il videogioco.

Attualmente diamo per scontata la possibilità di sfidare online altri giocatori ma trent’anni fa un visionario Bushnell avrebbe sicuramente apprezzato la possibilità di creare un’esperienza di gioco connessa, ma la tecnologia di allora non lo permetteva.

Oggi l’imprenditore è tornato sulla cresta dell’onda grazie ad una collaborazione con il distributore olandese Spil che dovrebbe pubblicare tre nuovi giochi nei primi mesi del 2017. Vedremo se Bushnell avrà mantenuto l’ispirazione degli anni di gioventù o se l'”operazione nostalgia” si rivelerà un enorme buco nell’acqua.

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