Duro a morire lo spettro della fatturazione a 28 giorni che non riguarda solo Vodafone, che dopo aver perso il ricorso contro le procedure dell’AGCOM, trova anche il conglomerato Wind Tre come compagno di sventure. Anche in questo caso l’esito del ricorso è tale e quale per quest’ultimo con una sentenza del Consiglio di Stato che respinge quanto richiesto, come ci si aspettava.

La sentenza dà ragione all’AGCOM sulla questione fatturazione a 28 giorni

In seguito al ricorso di Wind Tre, il Consiglio di Stato si è pronunciato proprio in queste ore respingendo l’appello e dando ragione all’AGCOM. Confermato perciò il suo operato sul tema dei rimborsi per la fatturazione a 28 giorni, e legittimato così lo strumento di tutela indennitaria automatica attivata a tutela dei consumatori.

Perciò, quanto messo in conto dall’Autorità Garante, è stato giudicato in regola, considerando quanto messo in conto come un rimedio posto dalla legge a tutela di utenti e consumatori, e non uno strumento sanzionatorio ai danni di Wind Tre e degli operatori telefonici.

Questo è quanto si evince dalla sentenza del Consiglio di Stato, pubblicata lunedì 24 febbraio, e che risulta perciò in linea con quanto già emerso per il ricorso di Vodafone.

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