Per molto tempo i gestori telefonici si sono lamentati per la disparità di trattamento, in materia di privacy, rispetto alle applicazioni di messaggistica istantanea che si avvalgono di una connessione Internet per inoltrare i loro dati. Sembra che le loro richieste stiano per essere accolte, visto che la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di adeguamento delle leggi che regolamentano la privacy e il trattamento dei dati personali, estendendole alle email e alle applicazioni di messaggistica istantanea di compagnie come Facebook, WhatsApp, Google e Apple.

La soluzione prospettata dalla Commissione Europea per la nuova ePrivacy non soddisfa però le associazioni di categoria degli operatori che continuano a vedersi penalizzati nonostante le nuove regole consentano la raccolta dei dati per la creazione di servizi addizionali. Ovviamente sarà necessario ottenere il consenso da parte degli utenti e in questo campo le compagnie digitali godono di indubbi vantaggi che la nuova legge potrebbe esasperare.

Tra le novità introdotte dalla ePrivacy rientrano nuove regole per i cookies che invadono costantemente la vita degli utenti europei, letteralmente sommersi da notifiche ad ogni nuovi sito visitato. Anche questa proposta però non sarà di facile regolamentazione, visto che i gruppi di advertising europei sono già sul piede di guerra, lamentando “danni innegabili all’attuale modello di business“.

Senza una opportuna serie di modifiche alla proposta di legge, gli utenti saranno costretti a modificare le impostazioni di ogni singolo dispositivo e applicazione utilizzata e combattere continuamente con richieste di permessi da parte di cookie che non vanno a trattare dati personali.

La nuova ePrivacy propone che i cookie che non vanno a raccogliere dati personali non debbano essere preventivamente autorizzati, ma si tratta di una regola che potrebbe generare confusione, permettendo ad alcune compagnie di accumulare grandi quantità di dati escludendo inavvertitamente altri operatori del mercato.

La proposta non include la possibilità per i cittadini europei di avviare una class-action nei casi di violazione della privacy, non suggeriscono di disabilitare i cookies di default su tutti i browser e molto altro, come segnalato dalle associazioni dei consumatori europei.

Nelle prossime settimane la nuova ePrivacy sarà dibattuta dal Parlamento Europeo e dagli Stati membri, anche se si attendono accesi dibattiti e parecchi emendamenti, oltre a una forte opposizione da parte di alcuni gruppi. La Commissione Europea conta comunque di far entrare in vigore la ePrivacy entro il 25 maggio 2018, quando sarà attiva anche la General Data Protection Direction.

Trovate il test integrale della proposta, in italiano, a questo indirizzo.