Il market share riguardante i sistemi operativi mobile ha subito una forte scossa negli ultimi anni. Abbiamo assistito alla nascita di nuovi OS, alla morte di altri e alla lunga strada verso la prima posizione percorsa da Android, il più utilizzato sistema operativo per smartphone degli ultimi sette anni.

Proprio per descrivere questo movimento commerciale, gli analisti di Statista hanno recentemente stilato un grafico che mostra come Android sia riuscito a crescere dal Q1 2009 fino al Q2 2017 e ad analizzare come altri siano scomparsi:

Partiamo dalle origini, quindi il Q1 del 2009, dove Symbian governava in prima persona il mercato dei telefoni cellulari con una percentuale di presenza del 48,8%. A fargli concorrenza, erano presenti RIM (Blackberry) col 20,6% del market share, iOS – nato nel 2007 e in quel periodo aggiornato alla versione 2.2.1 – col 10,5%, a ruota Windows Mobile 6 (6.5) col 10,2% e, infine, l’appena nato Android, nella sua prima versione, all’1,6%. Ma se c’è qualcosa che l’informatica ci ha insegnato nel corso della sua storia è che niente di ciò che viene amato dura per sempre.

Il primo grande scossone in questo mercato è arrivato, paradossalmente, da Bada: un sistema operativo ideato da Samsung per diversi suoi dispositivi. Seppur questo abbia avuto una vita decisamente breve, è servito come punto di svolta in questo mercato, proponendo qualcosa di diverso che potesse invogliare le persone a utilizzarlo. Lui, nato nel Q2 2010, riuscì subito a sottrarre terreno a Symbian raggiungendo lo 0,9% di market share e ferendolo. Il capolista, anche a causa della fantastica galoppata di Android che lo aveva portato al 17,2%, iniziò a perdere terreno scendendo al 40,9%: sempre primo, ma con qualche difficoltà in più.

Il picco massimo mai raggiunto dal sistema operativo di Samsung è stato nel secondo quarto del 2012 col 2,7% del market share. In questo periodo, al contrario dei precedenti, i dispositivi mobili più venduti al mondo possedevano il sistema operativo Android che, grazie alla sua versione Ice Cream Sandwitch e nei successivi anni grazie a Jelly Bean e Lollipop, raggiunse il 64,2%. Symbian si avviava all’estinzione con un market share pari al 5,9%, mentre Microsoft, Blackberry e Apple restavano mediamente costanti. La fine economica di Bada avvenne poi nel Q4 2013, mentre quella di Symbian fu nel Q1 2014 a causa di un Android ormai all’80,8%.

La situazione nei successivi anni fu più o meno stabile per Android e iOS (sempre fra il 10% e il 20% per quest’ultimo), mentre pessima per Blackberry e Microsoft i cui sistemi operativi (eccetto qualche occasionale crescita) si avviarono verso la fine. Windows Mobile (poi Windows Phone e poi nuovamente Windows Mobile) e Blackberry OS sparirono a tutti gli effetti dal mercato a partire dal Q1 2017 dando inizio al duopolio Android -iOS. Ad oggi, troviamo Android dominatore del market share, mentre iOS al secondo e ultimo posto: adesso le uniche variazioni di queste percentuali dipendono esclusivamente dallo scambio di utenti fra l’uno e l’altro senza possibilità di scegliere un terzo o quarto sistema operativo come nel 2012.

L’assenza di un numero adeguato di alternative nel mercato della telefonia è una cosa difficile da vedere sotto l’aspetto positivo. Meno concorrenza significa anche meno proposta e meno impegno da parte del produttore nello sviluppare qualcosa di nuovo e importante per gli utenti. Come vi abbiamo dato modo di osservare in questo lungo viaggio, Android è riuscito a proporre qualcosa di nuovo portando a sé utenti da altri sistemi operativi, mentre iOS ha visto continuamente un via vai delle stesse persone. Fino a che non ci sarà un nuovo terzo concorrente che genererà un terremoto in questo mercato, difficilmente vedremo novità rivoluzionarie da parte di entrambe le aziende. Ecco la tabella riassuntiva del market share degli “smartphone” dal 2009 al 2017:

Android iOS Microsoft RIM Bada* Symbian Other
Q1 ’09 1.6% 10.5% 10.2% 20.6% 48.8%
Q2 ’09 2% 13% 9% 19% 51%
Q3 ’09 3.5% 17.1% 7.9% 20.7% 44.6%
Q1 ’10 9.6% 15.4% 6.8% 19.7% 44.2%
Q2 ’10 17.2% 14.1% 4.9% 18.7% 0.9% 40.9%
Q3 ’10 25.3% 16.6% 2.7% 15.4% 1.1% 36.3%
Q4 ’10 30.5% 15.8% 3.4% 14.6% 2% 32.3%
Q1 ’11 36.4% 16.9% 2.6% 13% 1.9% 27.7%
Q2 ’11 43.4% 18.2% 1.6% 11.7% 1.9% 22.1%
Q3 ’11 52.5% 15% 1.5% 11% 2.2% 16.9%
Q4 ’11 50.9% 23.8% 1.9% 8.8% 2.1% 11.7%
Q1 ’12 56.9% 22.5% 1.9% 6.8% 2.6% 8.5%
Q2 ’12 64.2% 18.8% 2.6% 5.2% 2.7% 5.9%
Q3 ’12 72.6% 14.3% 2.3% 5.2% 2.6% 2.6%
Q4 ’12 69.7% 20.9% 3% 3.5% 1.3% 1.2%
Q1 ’13 74.4% 18.2% 2.9% 3% 0.7% 0.6%
Q2 ’13 79% 14.2% 3.3% 2.7% 0.4% 0.3%
Q3 ’13 81.9% 12.1% 3.6% 1.8% 0.3% 0.2%
Q4 ’13 77.83% 17.8% 2.94% 0.72% 0.71%
Q1 ’14 80.8% 15.3% 2.7% 0.6% 0.6%
Q2 ’14 83.8% 12.2% 2.8% 0.7% 0.5%
Q3 ’14 83.3% 12.5% 3% 0.8% 0.4%
Q4 ’14 76% 20.4% 2.8% 0.5% 0.4%
Q1 ’15 78.8% 17.9% 2.5% 0.4% 0.5%
Q2 ’15 82.2% 14.6% 2.5% 0.3% 0.4%
Q3 ’15 84.7% 13% 1.7% 0.3% 0.3%
Q4 ’15 80.7% 17.7% 1.1% 0.2% 0.2%
Q1 ’16 84.1% 14.8% 0.7% 0.2% 0.2%
Q2 ’16 86.2% 12.9% 0.6% 0.1% 0.2%
Q3 ’16 87.8% 11.5% 0.4% 0.1% 0.2%
Q4 ’16 81.7% 17.9% 0.3% 0% 0.1%
Q1 ’17 86.1% 13.7% 0.2%
Q2 ’17 87.7% 12.1% 0.2%

E voi cosa pensate che accadrà nel mondo degli smartphone nei prossimi otto anni? Fatecelo sapere nel box dei commenti!