In un mondo sempre più smart, nel quale i dispositivi mobili offrono sempre più servizi, la privacy diventa sempre più un punto cruciale; gli sviluppatori, a tal riguardo, stanno implementando sempre di più sistemi di protezione per i dati dei propri utenti: uno degli ultimi servizi a dotarsi di un sistema di crittografia è stato WhatsApp, il noto servizio di messaggeria.

Ma cosa implica questo sistema di sicurezza? Con la crittografia end-to-end WhatsApp cerca di salvaguardare la privacy dei propri utenti, visto che solo il mittente e il ricevente possono aver accesso ai messaggi (sia di testo che contenenti immagini e video), escludendo persino la stessa WhatsApp; un sistema del genere, però, sembra preoccupare James Comey, direttore dell’FBI.

Dopo la battaglia con Apple, dagli Stati Uniti ecco che arriva la prima velata accusa nei confronti di WhatsApp: secondo Comey, infatti, questo sistema potrebbe avvantaggiare criminali e terroristi. Il direttore dell’FBI non ha parlato espressamente di azioni legali nei confronti dell’app di proprietà di Facebook, ma ha confermato la presenza di una certa “collisione” tra questi sistemi di protezione della privacy e il servizio svolto dalle forze dell’ordine in genere.

Che sia il primo passo verso un’ulteriore battaglia legale? Quel che è certo, però, è che in un mondo sempre più tecnologico la questione della sicurezza e della privacy diventa giorno dopo giorno sempre più importante, ancora alla ricerca di un metodo che possa coniugare le esigenze degli utenti con quelle della legge.

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